RECOVERY FUND E STATO DI DIRITTO

L’Europa mette in guardia l’Ungheria sulla deriva illiberale

(Ursula von der Leyen e Charles Michel intervengono all'Europarlamento. Foto AP)
(Ursula von der Leyen e Charles Michel intervengono all'Europarlamento. Foto AP)
  • «Leggo sulla stampa tedesca che Bruxelles ha sospeso il Recovery plan dell’Ungheria. Alla Commissione chiedo: è vero o no? Se sì, come mai questo parlamento non ne è a conoscenza?». Parla il liberale Guy Verhofstadt. «Non mi risulta» risponde la commissaria Jourova.
  • La notizia sui fondi bloccati riflette un tentativo di pressione politica sull’Ungheria, di concreto c’è che Bruxelles prende tempo ed esige chiarimenti. 
  • Il cambio di atteggiamento dei governi e di Bruxelles è dovuto «al fatto che Orbán non è più nel Ppe e alle pressioni dell’opinione pubblica», dice l’eurodeputato Daniel Freund.

«Leggo sulla stampa tedesca che Bruxelles ha sospeso il Recovery plan dell’Ungheria. Ma la stampa tedesca non è certo la gazzetta ufficiale dell’Ue. Alla Commissione chiedo: è vero o no? Se sì, come mai questo parlamento non ne è a conoscenza? Ursula von der Leyen è intervenuta poco fa e non ci ha detto niente». Parla il liberale Guy Verhofstadt. Lui e gli altri eurodeputati sono a Strasburgo e ieri hanno discusso delle violazioni dello stato di diritto dell’Ungheria senza nascondere un senso d

Per continuare a leggere questo articolo