- I governi europei usano parole infiammate per la legge anti Lgbt approvata in Ungheria e si accorgono delle derive illiberali di Orbán. Ma cosa facevano prima? Erano impegnati a perdonargli tutto, o quasi.
- Per anni il premier ha potuto contare sulla complicità di Merkel; prima dei diritti, per Berlino è venuta l’economia. Tuttora, il parlamento europeo è lasciato solo a dare battaglia per i diritti mentre i governi, e di riflesso la Commissione, temporeggiano.
- Con la legge omofoba qualcosa cambia, certo. Ma a Bruxelles è più facile parlare, di valori, che agire per intaccare il potere di Orbán.
I governi europei usano parole infiammate per la legge anti Lgbt approvata in Ungheria e si accorgono delle derive illiberali del premier Viktor Orbán. Ma cosa facevano prima? Erano impegnati a perdonargli tutto, o quasi. Per anni il premier ungherese ha potuto contare sulla complicità della cancelliera Angela Merkel; prima dei diritti, per Berlino è venuta l’economia. Tuttora, il parlamento europeo è lasciato solo a dare battaglia per i diritti mentre i governi, e di riflesso la Commissione, t



