- Macron mette il suo peso politico sulla riforma dell’Europa e la proietta nel futuro a due velocità. Come ha già fatto Draghi, apre alla riforma dei trattati e invoca il superamento dell’unanimità. Diversamente da Draghi però, che dice di «volere l’Ucraina nell’Ue», Macron sottolinea anche la doppia velocità tra la retorica e la realtà: per lui un ingresso di Kiev nell’Ue non è realistico.
- Perciò configura per l’Ucraina, come per altri paesi della «famiglia» europea, la prospettiva di una «confederazione», una «comunità politica europea». In questo, una sintonia tra l’Eliseo e Roma c’è: l’idea di confederazione di Macron combacia con quella prefigurata dal segretario del Pd Letta.
- Quando il presidente francese la annuncia, sta per andare a Berlino. Sa che il governo tedesco spinge per l’allargamento verso i Balcani occidentali, e ha bisogno di un’intesa con Scholz a tanti livelli; la svolta del riarmo tedesco finora ha portato acquisti all’industria militare Usa, ma anche Parigi ha i suoi colossi. L’idea di una confederazione può essere il compromesso per allargare la sfera europea senza «fragilizzare» il nocciolo duro dell’Ue.
Emmanuel Macron al suo secondo mandato da presidente francese mette il suo peso politico sulla riforma dell’Europa e la proietta in un futuro a due velocità. La doppia velocità vale anzitutto per il processo di integrazione: Macron, come ha già fatto Mario Draghi, apre alla riforma dei trattati, invoca il superamento dell’unanimità e spinge per una maggiore iniziativa dei paesi che hanno «già più intimità». Diversamente da Draghi, però, che dice di «volere l’Ucraina nell’Ue», Macron configura p



