Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Partito democratico, è intervenuto oggi a Milano alla convention “Energia popolare” organizzata per il lancio del suo programma. Bonaccini ha parlato di un Pd che deve essere progressista ma pragmatico e riformista, un partito «laburista» nel senso di mettere «al centro il lavoro e le imprese serie, che creano occupazione di qualità», ma che non cambierà nome – «Me lo chiedono solo i giornalisti», ha detto.

«Giarrusso chieda scusa»

Sul nuovo ingresso nel partito annunciato ieri dall’ex M5s Dino Giarrusso, proprio in occasione della convention di Bonaccini, il candidato ha detto: «Noi siamo un partito aperto a chiunque. Se Dino Giarrusso vorrà entrare e iscriversi al Pd, prima di tutto chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito».

La gestione della sconfitta

A proposito di regole il presidente dell’Emilia Romagna ha preso un impegno: «Dal giorno dopo le primarie si cambia e ci diamo regole e strumenti comprensibili alle persone che fanno il bene del Pd». Per esempio, di non impiegare mai più cinque – sei mesi per eleggere il segretario nazionale. 

Per Bonaccini «più della sconfitta (elettorale, ndr) ci fa male come l'abbiano gestita. Le elezioni si possono vincere o perdere. Ma che la seconda forza del paese si auto flagelli per mesi fino quasi a suicidarsi è incomprensibile». Da qui, ha promesso, «parte la rimonta».

© Riproduzione riservata