Intervista a Marzio Breda

Il decano dei quirinalisti: «Sulla strada del Colle un macigno e troppi novizi»

14/01/2015 Roma. Rai. Trasmissione televisiva Porta a Porta. Nella foto il giornalista Marzio Breda
14/01/2015 Roma. Rai. Trasmissione televisiva Porta a Porta. Nella foto il giornalista Marzio Breda
  • Il più esperto tra i giornalisti che seguon il Quirinale racconta i “suoi” cinque presidenti. «Dopo Pertini tutti vollero “esternare”, Cossiga non fu solo un picconatore, Mattarella ha fatto scelte forti, ma sempre citando i precedenti. Berlusconi al Colle? La possibilità c’è, ed è meno incerta di quanto si pensi».
  • Il bis dell’attuale presidente «è una questione che ho posto “in alto”. Se la pandemia ridiventasse un’emergenza, se il quadro politico si andasse spappolando, potrebbe rifiutare? Ho raccolto un eloquente silenzio».
  • «Ho seguito cinque presidenti. Ogni volta i partiti chiedevano un passo indietro. Ma tutti sono stati più interventisti dei precedenti».

È scettico sul fatto che la richiesta a Mattarella di lasciarsi rieleggere vada a segno. Anche se, rivela, ha posto la domanda «in alto» ha ricevuto in risposta «un eloquente silenzio». Marzio Breda, inviato del Corriere della sera, è il più autorevole dei quirinalisti. Ha scritto Capi senza stato (Marsilio), il racconto dei cinque presidenti che ha seguito da vicino, quelli della «grande crisi italiana», dei poteri che si allargavano a fisarmonica. È anche un saggio sul mestiere del racconto

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