No-vax, estremisti della destra neofascista e trasformisti. Alle elezioni locali i partiti imbarcano candidati di ogni tipo per allargare il loro bacino di voti e spesso finiscono per inserire nelle liste figure improbabili o addirittura impresentabili.

C’è tempo fino a domani alle 12 per presentare le liste per le amministrative del prossimo 3 e 4 ottobre.

Sono pochi quelli che le hanno già pubblicate e la commissione Antimafia ha denunciato che solo 459 candidature, meno di una per comune, sono stati inviate per il controllo preventivo, possibile da quest’anno.

Tra indiscrezioni, anticipazioni campagne elettorali già cominciate è possibile farsi un’idea dei nomi che sono destinati a fare discutere.

Lo schema

Ogni partito o coalizione ha il suo tradizionale punto debole nella scelta dei candidati. Come accade spesso, anche quest’anno Lega e Fratelli d’Italia hanno scelto estremisti di destra, appartenenti a movimenti neofascisti, a volte addirittura con precedenti penali.

Pd e centrosinistra, invece, candidano spesso trasformisti provenienti dal centrodestra, che in genere servono a coprire alcuni bacini elettorali su cui i progressisti non sono mai stati forti. Il Movimento 5 stelle in passato finiva sotto accusa per le sue candidature di complottisti vari e No-vax. Quest’anno però fonti vicine alla leadership del Movimento assicurano che è stato fatto ogni sforzo per controllare le liste.

I No-vax sono in gran parte finiti nelle liste di un nuovo partito che si presenta per la prima volta alle elezioni.

Estremisti e neofascisti

Tra i personaggi vicini all’estrema destra neofascista candidati da Lega e Fratelli d’Italia non c’è solo Francesco Cuomo, l’ultrà della Lazio di cui i giornali hanno parlato negli ultimi giorni. A Milano la Lega candida Max Bastoni, consigliere regionale e storico dirigente del pertito (suo il famoso slogan elettorale “Bastoni contro gli immigrati”) che da anni funge da ponte tra il partito lombardo e il movimento neofascista Lealtà e azione.

Non solo, Bastoni è spesso ospite degli eventi del gruppo, ma il suo comitato elettorale ha sede in un edificio di via Pareto che da lungo tempo ospita gruppi dell’estrema destra milanese e dove oggi ha una sua sede proprio Lealtà e azione. Cinque anni fa, Bastoni ha fatto candidare nelle liste della Lega al municipio VIII Stefano Pavesi, dirigente del movimento.

A riprova del fatto che l’alleanza si è rivelata proficua per entrambe le formazioni, Pavesi quell’anno è stato il candidato leghista più votato in tutti i municipi milanesi.

A Trieste, il centrodestra non sembra aver imparato la lezione del 2016, quando ha candidato il pugile Fabio Tuiach, vicino ad ambienti di estrema destra, che ha poi dovuto cacciare per le sue dichiarazioni (tra le altre cose, Tuiach aveva definito i femminicidi «un’invenzione della sinistra»). Quest’anno Fratelli d’Italia candida Denis Conte, anche lui pugile, ex leader regionale di Forza Nuova, organizzatore di ronde e con alle spalle un patteggiamento a otto mesi per aver organizzato un assalto a un gruppo di anarchici.

A Roma, il XIV municipio, quello dei quartieri Balduina e Primavalle, si conferma un feudo di estrema destra, con ben tre consiglieri che provengono più o meno esplicitamente dal mondo neofascista.

Alessandro Maria Terra, candidato dalla Lega e scelto come collaboratore per la comunicazione del partito dall’ex sottosegretario Claudio Durigon, è un ex membro del Fronte della gioventù, organizzazione vicina a Forza Nuova, che sul suo sito ospita tra gli altri un articolo intitolato “La pagina del Fronte della Gioventù colpita dalla censura dell’ebraico Facebook”.

Alessandro Mariani e Stefano Oddo sono candidati invece da Fratelli d’Italia. Mariani era uno dei responsabili dell’associazione neofascita Aurora Boreale (che nel 2019 festeggiava il compleanno di Mussolini), ma è vicino anche a Magnitudo, altra associazione della galassia dell’estrema destra romana. Stefano Oddo, invece, è vicino all’associazione Roma Nord, e il suo comitato elettorale ha sede in via Assarotti, un altro luogo storico della destra romana.

Sulla pagina Facebook della sezione, oltre agli attacchi a rom e immigrati, compaiono spesso vignette e messaggi No-vax.

Un ristoratore per il Pd

A Roma, il candidato sindaco del Pd Roberto Gualtieri è appoggiato da Alessandro Onorato, 40 anni, imprenditore della ristorazione e da circa un decennio nel consiglio comunale di Roma.

Onorato è una figura importante nella campagna elettorale del centrosinistra: coordina la Lista civica per Gualtieri sindaco e ai suoi eventi partecipa spesso lo stesso Gualtieri.

Il suo compito informale è quello di coprire il partito verso il centro e la destra dei commercianti, un ruolo a cui Onorato è probabilmente adatto visto che la sua carriera politica è più vicina al centrodestra che al centrosinistra e visto che la sua pagina Facebook somiglia più a quella di Matteo Salvini che a quella di Enrico Letta.

Inizialmente vicino all’allora segretario del Pd Walter Veltroni, Onorato nel 2009 ha lasciato il partito, accusandolo di essere andato troppo a sinistra, ed è entrato nell’Udc di Pier Ferdinando Casini, all’epoca alleato di Silvio Berlusconi.

Dall’Udc è passato alla lista di Alfio Marchini, esponente di una dinastia di costruttori storicamente vicina al Partito comunista, e a Massimo D’Alema in particolare, ma candidato sindaco di Berlusconi nel 2016.

Dal suo scranno di consigliere, Onorato ha attaccato duramente Virginia Raggi. Sulla sua pagina Facebook ci sono decine di post contro la sindaca, quasi tutti accompagnati da quella che sembra essere la sua emoticon preferita: la faccina che vomita. Accanto a questi post se ne trovano diversi in cui articoli su crimini o altri fatti di cui sono protagonisti cittadini stranieri sono accompagnati da critiche o espressioni di sbalordimento. «Sono razzista? No, ma sono stanco e incazzato».Commentando un video di una senzatetto straniera che si lava in una fontana pubblica, Onorato scriveva in puro stile salviniano: «Intervieni e ti danno del razzista, chiami chi di dovere e non intervengono perché ormai sono rassegnati al buonismo italiano».

No-vax

Arriviamo quindi a No-vax. L’estrema destra e Forza Nuova in particolare sono contrari ai vaccini e quindi diversi dei candidati a loro vicini hanno espresso posizioni No-vax, mentre sul Movimento 5 stelle si capirà di più quando presenteranno ufficialmente le proprie liste.

Per il momento, il luogo dove si può essere sicuri di trovare parecchi No-vax è il movimento Italexit, fondato dall’ex conduttore ed ex senatore del Movimento 5 stelle Gianluigi Paragone, che presenta candidati, tra le altre città, a Milano e Torino.

Paragone stesso si definisce un “free vax” e dice che non intende vaccinarsi. Ma tra i suoi candidati si trovano esempi ben più estremi di No-vax. Ivano Verra, candidato sindaco a Torino, sostiene che Raffaella Carrà e Carla Fracci siano morte a causa delle conseguenze del vaccino, che i camion militari con le bare dei morti di Covid a Bergamo siano una bufala e che l’Italia sia piena di medici e insegnanti in cerca di malati da baciare così da immunizzarsi e non avere più bisogno del vaccino.

Hanno collaborato Alessandro Luna da Roma, Massimiliano Melley da Milano, Daniele Lettig da Trieste e Maurizio Pagliassotti da Torino

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