- Il “caso Cospito” come da qualche giorno viene raccontato sui media è un prisma di tragedie diverse.
- La prima tragedia è quella che riguarda le condizioni di salute del militante anarchico in sciopero della fame da 103 giorni.
- A questa si aggiunge la tragedia inutile di un racconto spesso inventato e allarmistico delle proteste a sostegno della battaglia contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo.
Il “caso Cospito” come da qualche giorno viene raccontato sui media è un prisma di tragedie diverse. La prima è quella che riguarda il suo stato di salute, di cui sappiamo quello che ha riferito la dottoressa Angelica Melia, l’unica che lo può visitare, giovedì scorso: le condizioni sono sempre più critiche, non riesce più a termoregolare il suo corpo, per riscaldarsi ha provato a fare una doccia ma è scivolato e si rotto il naso perdendo sangue. Ci sarà una nuova visita. Il carcere di Bancali



