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Il paradosso dell’occidente che cerca di districare il groviglio kosovaro

  • La sola condizione per Belgrado è il ritiro dell’esercito dal confine, schierato dal presidente Aleksandar Vucic in risposta al contestato insediamento dei sindaci nei comuni del nord.
  • Per l’occidente è chiaro chi dei due che cerca lo scontro. Il verdetto è senza appello. Il Kosovo, già espulso dall’esercitazione militare Nato a guida americana, Defender 2023, all’indomani degli scontri di Zvecan, viene sanzionato dall’Ue.
  • Il suo slogan è tutto riassunto nel nome del partito che è riuscito a portare alla guida del Kosovo: Vetevendosje, “autodeterminazione”.  

L’ultimo guanto di sfida agli alleati Albin Kurti lo lancia dall’aula del parlamento kosovaro. La comunità internazionale e la missione Nato in Kosovo (Kfor) tacciono dinanzi a un atto di aggressione di Belgrado ai danni di tre agenti di polizia kosovari sequestrati dalle forze di sicurezza serbe. Per di più sul territorio del Kosovo, in violazione della sovranità dello stato e del diritto internazionale. «Il loro silenzio non contribuisce alla de-escalation, né alle indagini, né alla giustiz

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