una seduta di ordinaria follia

Il primo giorno del nuovo parlamento sembra l’ultimo

LaPresse
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  • I vincitori del 25 settembre avevano dichiarato la riscossa della politica, ad opera di una coalizione eletta dai cittadini.
  • Invece al primo giro i raggruppamenti si sono perduti. Meloni ha eletto Ignazio La Russa al Senato grazie al trasformismo, al voto sottobanco degli ascari dell’opposizione, come era il Msi con la Dc.
  • Ha vinto, ma ha sacrificato la sua maggioranza all’esigenza di dimostrare chi comanda: lei.

In una plumbea giornata autunnale, così lontana da tutte le altre prime sedute delle nuove camere avvenute sotto un sole primaverile o estivo, il nuovo parlamento ha vissuto un’inaugurazione senza festa, più da fine legislatura che da inizio. In un clima di trappole, sospetti, manovre incrociate, serpenti sotto le foglie, rapporti politici e personali già logori, sotto il livello della sopportazione reciproca, una sensazione di aria irrespirabile, di asfissia. Il primo colpo d’occhio, dopo un

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