Restrizioni fino a dopo Pasqua. Il ministro della Salute Roberto Speranza, dopo il preconsiglio dei ministri e gli incontri nei giorni scorsi con le Regioni, ha riferito al Senato e alla Camera le intenzioni sul nuovo Dpcm anti Covid-19: sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, ma non è entrato nel dettaglio delle misure. «Il tempo nell’affrontare i problemi non è una variabile indipendente», ha detto Speranza, che ha anche ricordato che per il presidente del Consiglio, Mario Draghi, l’unità «è un dovere». Il ministro della Salute ha aggiunto poi che il governo terrà conto dei pareri che emergeranno «dal dibattito parlamentare».

Speranza ha criticato le polemiche partite da Matteo Salvini (Lega) e Stefano Bonaccini (Pd). L’arma determinante per la pandemia «è la collaborazione attiva di ogni persona» e questo funziona «quanto più riusciamo a dare un messaggio di coesione», invece «le polemiche disorientano» ed è necessario «dire la verità sulla pandemia».

Le varianti

La circolazione del virus è ancora troppo rilevante, senza contare, ha aggiunto Speranza, che bisogna tenere conto della pericolosità delle varianti: «Non ci sono le condizioni per allentare le restrizioni». Il ministro ha poi ricordato che in molti paesi vige ancora il lockdown e sono presenti importanti misure restrittive. Per questo l’esecutivo ha deciso di prorogare lo stop agli spostamenti e limitare le visite. Finora, ha ricordato, le decisioni sono state condivise con l’Istituto superiore di sanità e le regioni, viste le evoluzioni della pandemia servirà «un nuovo confronto per valutare il quadro in cui siamo».

L’Italia finora rispetto agli altri paesi ha avuto un leggero ritardo nell’incremento dei casi, ma «da tre settimane» si ravvisa una tendenza di aumento dei nuovi casi. Cinque regioni hanno «le terapie intensive occupate oltre il 30 per cento», l’Rt nell’ultimo rilevamento è «0,99 e in crescita e con le misure attualmente in vigore si avvia a superare l’1». Il rafforzamento delle misure «ha permesso di affrontare il Natale», ha avvertito.

La «presenza delle varianti condizionerà la pandemia», la variante inglese «rende indispensabile alzare il livello di guardia». La brasiliana e la sudafricana «potrebbero ridurre l’efficacia del vaccino», per ora la loro diffusione «è puntale» e si possono «circoscrivere i focolai». A seguito delle varianti sono state implementate «zone rosse o arancioni rafforzate» anche a livello subregionale. Il governo metterà in campo «congrui ristori». Bisognerà verificare «se le misure saranno adeguate. Il prossimo Dpcm sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile».

Campagna vaccinale

Il ministro ha ricordato che della campagna vaccinale adesso si occuperanno anche i medici di famiglia («40 mila medici»), in modo tale da avere «nuova linfa quando avremo più dosi fuori dalla catena del gelo», ovvero oltre a quelli Pfizer-Biontech e Moderna che devono essere conservati a temperature bassissime. Sul taglio dei vaccini, ha detto Speranza, «deve essere possibile produrlo a tutti. Deve essere un bene per tutti e non un privilegio di pochi. L’Italia sta verificando la possibilità di mettere a disposizione gli impianti farmaceutici italiani». Per quanto riguarda le prossime tappe, infine, il ministro ha ricordato che il vaccino AstraZeneca verrà somministrato a insegnanti e personale dei servizi essenziali.

Salvini chiede di aprire

Nonostante le cautele di Speranza, che non ha intenzione di allentare le restrizioni, il leader della Lega Matteo Salvini è tornato alla carica su ristoranti, cinema e teatri: «Mi fa piacere che i sindaci e il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini siano sulla mia stessa linea riguardo una richiesta di buonsenso come la riapertura dei ristoranti alla sera nei territori in cui la situazione sanitaria lo consenta». Così «come sono d'accordo con il ministro Franceschini sul fatto che teatri e cinema, gestiti con rigorosi protocolli, non siano luoghi pericolosi e che l'Italia, per la sua storia e la sua rilevanza sul fronte culturale, dovrebbe essere il primo Paese a riaprirli». Su questo, ha detto a l’Aria che tira, «non è il momento dello scontro partitico: serve pragmatismo, la salute viene prima di tutto e occorre fare alla svelta». Sui vaccini infatti ha aggiunto: «A questo proposito mi auguro che i vaccini Sputnik e Johnson&Johnson vengano al più presto approvati dalle autorità europee».

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