- La primavera prossima Pier Carlo Padoan, fino a pochi giorni fa deputato del Pd eletto a Siena, diventerà presidente dell’Unicredit e dovrà sovrintendere alla fusione con il Monte dei Paschi, istituto che lui stesso, da ministro dell’Economia, nazionalizzò con risultati disastrosi.
- Adesso tocca agli azionisti Unicredit “farsi carico”, e l’ex ministro salvatore garantirà il raggiungimento dell’obiettivo in un macroscopico conflitto d’interessi, potenzialmente pericoloso per la «sana e prudente gestione» della banca.
- Il problema gliel’ha risolto l’amico Gualtieri. Nel testo che Padoan aveva lasciato tre anni fa c’era il piccolo e importante comma 3 dell’articolo 24: il decreto si applica «tenendo conto delle linee guida elaborate dalla Banca centrale europea». L’attuale ministro, tra le pochissime modifiche che ha apportato al testo di Padoan, ha cancellato quel comma.
La primavera prossima Pier Carlo Padoan, fino a pochi giorni fa deputato del Pd eletto a Siena, diventerà presidente dell’Unicredit e dovrà sovrintendere alla fusione con il Monte dei Paschi. L’operazione è necessaria per salvare l’istituto senese che lo stesso Padoan, da ministro dell’Economia, nazionalizzò con risultati disastrosi, gettando nella fornace alcuni miliardi di denaro dei contribuenti. Siccome Pantalone ha già dato, adesso tocca agli azionisti Unicredit “farsi carico”, e l’ex minis



