La premier a Montecitorio per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo: «Nessun aereo militare americano è partito da basi italiane» verso l’Iran, ha specificato, «e l’Italia non ha preso in alcun modo parte al conflitto»
La premier Giorgia Meloni è intervenuta alla Camera per le comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo, che discuterà delle «priorità» da mettere in campo, ha spiegato la presidente del Consiglio, per questo «è così importante il richiamo alla sussidiarietà», meglio concentrarsi su questioni su cui facciamo la differenza insieme e non sugli elementi di dettaglio».
Il consiglio si concentrerà sugli ultimi sviluppi in Medio Oriente e gli attacchi in Iran. «Comprendiamo tutti i potenziali rischi derivanti da una ulteriore destabilizzazione», e «è importante il dialogo tra governo e parlamento e opposizione per il bene della nostra nazione, farò del mio meglio per ampliarlo», ha detto Meloni.
«Nessun aereo militare americano è partito da basi italiane», ha specificato la premier, «e l’Italia non ha preso in alcun modo parte al conflitto».
Meloni ha sottolineato che l’attenzione è stata per i connazionali nelle zone colpite, facendo rientrare i connazionali non solo da Israele ma anche dall’Iran, con ipotesi di ricollocare in Oman l’ambasciata.
Quanto alla crisi, «consideriamo pericolo che l'Iran si doti di un’arma nucleare, che avvierebbe una rincorsa a dotarsi di armi atomiche agli altri presenti nell’area. Solo una azione diplomatica coordinata può servire», ma «è giunto il tempo di abbandonare i distinguo: l’Iran deve evitare ritorsioni contro gli Stati Uniti, trovare un accordo sul nucleare con un programma civile senza alcuna finalità militare. Gli Emirati arabi sono un esempio», ha detto Meloni. Il G7 punta ad «una azione coesa per un ritorno ai negoziati».
Un altro obiettivo prioritario per l’Italia è «il cessate il fuoco a Gaza, dove la legittima reazione di Israele sta raggiungendo proporzioni drammatiche e inaccettabili», con la richiesta al G7 di includere il cessate il fuoco nella deliberazione finale.
«Una cessazione delle ostilità permanente è necessaria per avviare la sfida della ricostruzione a Gaza, dove i paesi arabi della regione dovranno avere un ruolo principale e dove Hamas non potrà averlo. Siamo pronti a offrire un contributo in cui due popoli e due stati possano vivere in sicurezza», ha detto Meloni.
Ucraina
«Sostegno all’Ucraina e pressione sulla Russia», ha detto Meloni sulla situazione di guerra a Kiev. «La Russia deve impegnarsi per sedere al tavolo negoziale» e «serve una pressione coordinata» nei confronti della Russia, «siamo pronti ad un altro pacchetto di sanzioni».
La proposta aggiornata della Nato si traduce per tutti in un impegno al 3,5 per la Difesa e dell'1,5 per la Sicurezza, ha spiegato Meloni, e «l’Italia ha rispettato la parola data a livello internazionale», avremo dieci anni per raggiungere il 3,5 per cento del Pil in spese militari. «Un aumento dell’1,5 in 10 anni non è lontano rispetto a quello preso negli anni scorsi dall’allora governo».
Nord Africa
L’Italia sostiene gli sforzi per «il cessate il fuoco» in Libia, la cui instabilità ha immediate ripercussioni sull’Italia e l’Ue. «Il ruolo delle Nazioni Unite rimane fondamentali nel trovare un accordo, ma l’Ue deve trovare la sua forza per esercitare pressione affinché gli attori libici collaborino con l’Onu».
Anche perché la Libia è centrale nell’arrestare il flussi illegali di migranti, «forme di economia illegale che minacciano direttamente la nostra sicurezza». Anche perché «la Russia ha teste di ponte in Libia e potrebbe sfruttare la sua instabilità», per questo l’Ue deve prestare maggiore attenzione.
Sulla migrazione, Meloni ha rivendicato il cambio di prospettiva in Unione europea e il protocollo Italia-Albania, il risultato è che sono arrivate proposte legislative della commissione, con la lista europea dei paesi sicuri: «fa giustizia di decisioni assunte in Italia con la lente ideologica», ha detto riferendosi indirettamente alle ordinanze della magistratura, e «toccherà ai legislatori europei portare avanti i negoziati, l’Italia è all’avanguardia».
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