Le esequie potrebbero essere un pretesto per avvicinare la data di un primo incontro almeno informale, visto che quello ufficiale – dopo il viaggio della premier alla Casa Bianca - per ora non è stato annunciato e anzi ha già sollevato l’interrogativo se la sede corretta sia Roma e non invece Bruxelles
Nel mezzo delle giornate caotiche per l’organizzazione a San Pietro dei funerali di papa Francesco, le diplomazie italiana, statunitense ed europea si muovono anche su un tavolo temporaneamente laterale come quello che riguarda i dazi.
È un fatto – seppur dovuto dalla triste casualità della morte del pontefice – che il presidente americano Donald Trump con la moglie Melania saranno a Roma venerdì 26 aprile per partecipare ai funerali. Inevitabile, dunque, un nuovo incontro con la premier Giorgia Meloni, dopo quello della scorsa settimana alla Casa Bianca e dopo il viaggio pasquale in Italia del vice JD Vance. Altrettanto certo è che alle esequi partecipi anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e degli altri vertici europei.
Di qui si sta facendo largo un pensiero: da Washington, Trump aveva accettato l’invito di Meloni a Roma e messo anche nero su bianco di prendere in considerazione anche un colloquio con Bruxelles sui dazi.
Ecco perché il funerale del papa potrebbe essere un pretesto per avvicinare la data di un primo incontro almeno informale, visto che quello ufficiale per ora non è stato annunciato e anzi ha già sollevato l’interrogativo se la sede corretta sia Roma e non invece Bruxelles.
Nessuna certezza
Secondo fonti ufficiali è difficile se non impensabile che davvero questa sia l’occasione giusta per avvicinare Stati Uniti e Unione europea. «I vertici non sono di competenza della Commissione europea, ma del Consiglio», ha detto la portavoce della Commissione europea, Arianna Podestà, nel briefing quotidiano della Commissione europea. Un commento lapidario per allontanare da von der Leyen qualsiasi ipotesi di incontro con Trump, pur con l’aggiunta che «la presidente von der Leyen ha detto che un incontro con le controparti americane sarebbe positivo, ma solo una volta raggiunto l’accordo sulle questioni sostanziali». In altre parole, solo dopo che sarà stata risolta l’incognita sul ritorno in vigore dei dazi, per ora sospesi fino all’8 luglio.
Eppure, fonti di Bruxelles continuano a non escludere del tutto l’ipotesi di un incontro a latere dei funerali tra i vertici europei (quindi non necessariamente solo von der Leyen) e Trump, che servirebbe non tanto a risolvere la questione dei dazi ma almeno a superare il gelo tra Usa e Ue. Del resto, la stessa comunicazione della Commissione ha specificato che la missione a Roma «è stata organizzata per i funerali del papa. Non posso escludere che a margine ci possano essere altri incontri, ma non ho altri incontri da annunciare per quanto riguarda i colloqui con gli Usa».
Sul lato italiano, piace e non viene affatto cancellata – seppur ne venga sottolineata la complessità – l’ipotesi che Meloni possa propiziare un avvicinamento tra Trump e von der Leyen proprio a Roma e forte del feeling con il presidente americano. «Sarebbe un bel colpo», è il commento, soprattutto dopo il viaggio a Washington che sui dazi non ha portato novità di rilievo ma ha prodotto una distensione nei rapporti, complice l’affinità personale tra Meloni e Trump. Su questo, secondo quanto ha scritto il Financial Times, farebbe affidamento anche la stessa Unione europea e il giornale londinese ha confermato che i funerali di papa Bergoglio potrebbero effettivamente offrire l’occasione per colloqui informali. Anche, perché, viene fatto notare da chi segue la diplomazia americana, l’agenda di Trump è fitta e il fatto che si trovi già nel Vecchio Continente sarebbe l’occasione per raggruppare più incontri in sospeso.
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