Italia

Per voltare pagina sul fisco non basta la propaganda

  • Che Matteo Salvini rilanci l’evergreen del condono battezzato come pace fiscale può stupire solo chi ignori un quarto di secolo di propaganda di destra
  • Dietro l’alibi di un sistema oppressivo e complicato si sdogana la soluzione peggiore: fessi quanti hanno pagato osservando le regole, furbi gli altri che accedono in saldo al pari e patta con l’Agenzia delle entrate previo versamento di una quota minima del dovuto
  • Ma questa è solo propaganda: al paese servirebbero una rimodulazione dell’Irpef, un intervento sulla tassa di successione e quella benedetta riforma catastale. E, soprattutto, una riforma profonda dello stato

A guardar bene la notizia non c’è. Che il capo della Lega nonché vicepresidente del Consiglio rilanci l’evergreen di un condono tombale battezzato “pace fiscale” può stupire solo chi non abbia orecchiato un quarto di secolo della propaganda di destra, al governo o all’opposizione poco cambiava. Oggi tornano a battere il chiodo. Sulla pubblica piazza come nel caso della premier col suo liquidare la tassazione agli autonomi “pizzo di stato”, o in favore di telecamera secondo i costumi del minis

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