Politica – Effetto schlein

Perché i riformisti non hanno previsto la vittoria di Schlein

LaPresse
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  • Gli editorialisti della grande stampa e i custodi dell’ortodossia liberale erano convinti della vittoria di Bonaccini alle primarie. Ma la crisi economica, la pandemia e la guerra in Ucraina hanno radicalizzato le richieste degli elettori progressisti
  • La loro cecità non è stata frutto di incapacità, ma di una scelta. Ora Schlein dovrà incarnare il vero riformismo socialdemocratico, come negli Stati Uniti, in Spagna, in Portogallo e in Germania
  • Questo articolo si trova sull’ultimo numero di POLITICA – il mensile a cura di Marco Damilano. Per leggerlo abbonati o compra una copia in edicola

L’elezione di Elly Schlein alla segreteria del Pd è stata una sorpresa, probabilmente anche per l’eletta. Buona parte dei sondaggi e degli opinionisti la davano infatti per sconfitta contro Stefano Bonaccini. L’uomo di apparato, forte della propria esperienza amministrativa, che si presentava come il candidato “pragmatico”, il politico “del fare” che non ha tempo da perdere con le “anime belle” e gli intellettuali. In realtà, come ha mostrato il risultato, Bonaccini si era fatto ingannare d

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