Bocciato il terzo mandato, ferma l’autonomia differenziata, e anche il progetto del Ponte di Messina rischia di slittare oltre l’estate. Il leader leghista è in un periodo buio che rischia di costargli anche il posto di segretario del partito in caso di cattivo risultato al voto
Più si affanna, meno le cose vanno come vorrebbe. La fase è sempre più nera, per il leader della Lega Matteo Salvini, uscito con le ossa rotte dal voto in Abruzzo, dove è piombato all’8 per cento diventando il fanalino di coda della coalizione. «È pur sempre l’Abruzzo», si limita a commentare un parlamentare leghista, volendo minimizzare i risultati in una regione che non ha mai goduto di centralità. Eppure, la strada da qui alle elezioni europee è lastricata di tranelli, e rischia di condurre a


