L'inverno Rai si regge principalmente su Olimpiadi invernali e Sanremo. La comunicazione presenta il nuovo schema con un’espressione fiorita: «Confermati programmi che hanno caratterizzato l'impianto del palinsesto dell'Intrattenimento Day Time e quello del Prime Time che si arricchiranno di sperimentazioni e produzioni, come previsto dalle nuove linee guida editoriali». Tradotto: di nuovo c’è poco, viale Mazzini spera nelle conferme.

Principale scommessa, una serata di approfondimento il mercoledì sera su Rai2, considerata una collocazione “protetta”, a differenza di martedì e giovedì, già presidiati dai talk della concorrenza. È l’ennesimo tentativo di mettere su una serata d’informazione “di destra”: resta l’incognita di chi possa condurla. 

Al day time le sorprese sono poche, come per esempio la scelta di Maria Latella - la cui intervista alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata causa di uno sciopero andato in scena al Sole 24 ore qualche settimana fa, con la redazione in polemica con la decisione del direttore di affidare un incarico così delicato a una collaboratrice - per la conduzione della Biblioteca dei sentimenti. Un capitolo particolarmente delicato è invece quello degli approfondimenti di Paolo Corsini.

Il colonnello di Telemeloni - verosimilmente il direttore meno invidiato di tutta l’azienda, considerate le “rogne” che secondo i colleghi di destra si deve sobbarcare lavorando con conduttori “d’opposizione” - deve barcamenarsi tra le richieste del suo amministratore delegato e le inchieste dei programmi sotto la sua direzione, primo fra tutti Report.

Parecchie le occasioni, soprattutto negli ultimi tempi, in cui il lavoro della redazione di Sigfrido Ranucci hanno messo in difficoltà la premier e il suo partito. Nei mesi invernali tornerà ad aggiungersi Presa diretta di Riccardo Iacona e Che ci faccio io qui di Domenico Iannacone. 

La nuova prima serata

Il piatto forte dei nuovi palinsesti presentati mercoledì, però, è il nuovo tentativo di fare approfondimento “da destra” in prima serata. Nei due anni in cui la Rai è stata in mano ai dirigenti meloniani, i due tentativi di viale Mazzini sono falliti in fretta: il successore di Cartabianca, Avanti popolo di Nunzia De Girolamo, era durato poche puntate, L’altra Italia di Antonino Monteleone, in onda il giovedì per diventare l’anti-PiazzaPulita, era stato chiuso addirittura dopo la terza messa in onda.

Anche stavolta, però, la governance punta le sue fiches: il coordinatore dei generi Stefano Coletta e il responsabile dei palinsesti Maurizio Imbriale hanno lasciato spazio a Corsini, che ora dovrà decidere a chi appaltarlo e come costruire il programma. Nelle settimane scorse sono già circolati dei nomi per conduzione e squadre: si è parlato del direttore di Libero Mario Sechi – già in forze a RaiStoria – o del neodirettore del Giornale Tommaso Cerno, protagonista del blocco di “attualità” di un’edizione di Domenica in che non sta dando risultati particolarmente brillanti. Ma per il momento nessuno ha ancora convinto Corsini e i suoi colleghi. 

Per il resto, torna XXI Secolo del direttore del centro studi Francesco Giorgino (protagonista, nella scorsa stagione, dell’intervista post Sanremo alla presidente del Consiglio in cui le chiedeva se avesse gradito il festival). In programma anche la versione serale del programma di cronaca di Milo Infante Ore 14. Corsini strappa anche l’access di Rai3 del sabato sera, che sembrava potesse far suo RaiCultura: confermato invece l’Alieno in patria di Peter Gomez. 

Per Monteleone, si è trovata una collocazione su Raiplay, dove saranno presto caricati sei biopic condotti da lui. Ma mentre per il conduttore esterno si è trovata una soluzione, non è ancora chiaro il destino di Petrolio, condotto da Duilio Giammaria, storica firma dell’inchiesta Rai.

Lo spazio offerto al programma d’approfondimento dalla direzione era una collocazione pomeridiana: il conduttore ha rilanciato con una controproposta per ottenere di nuovo uno spazio in prima serata con alcuni speciali. 

Dal mese prossimo, viale Mazzini fa partire anche diverse nuove scommesse al sabato sera di Rai3: La città ideale con Massimiliano Ossini, La pelle del mondo con il divulgatore Stefano Mancuso e Le verità nascoste. Un tentativo di rianimare una rete che negli ascolti scivola (insieme a Rai2) sempre più indietro nella classifica dei canali più visti.

La speranza che filtra dall’azienda è anche che a spingere gli ascolti nei primi mesi del 2026 sia lo sport, dalle Olimpiadi agli appuntamenti dell’estate. In programma ci sono già il Tour de France e il Giro d’Italia, la prossima settimana si avrà certezza dell’assegnazione dei diritti dei mondiali, che dovrebbero animare giugno e luglio. 

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