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La ministra delle Riforme vuole guidare le modifiche costituzionali, sottraendole al controllo di palazzo Chigi.
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Non è ancora esclusa l’ipotesi di bicamerale, mentre Casellati preferirebbe seguire l’iter ordinario che ha epicentro in parlamento e in commissione Affari costituzionali.
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Data chiave è un convegno di costituzionalisti organizzato all’organo ora guidato dall’ex collega Brunetta il 17 maggio. Lì si dovrebbe procedere con uno step importante per chiudere il cerchio sul ddl di riforma costituzionale.
La riforma costituzionale non ha ancora contenuto nè forma, ma una cosa certamente è: contesa. Croce e delizia di ogni legislatura, tutti i presidenti del Consiglio sognano di venir ricordati per l’approvazione di quella che è sempre descritta come una grande opera di modernizzazione dello Stato. Anche Giorgia Meloni non è da meno e, a sei mesi dall’insediamento del suo governo, con un colpo di mano si è impossessata del dossier come ha fatto con tutti quelli più scottanti. Per ragioni polit



