- Davanti agli ambasciatori il premier invoca «lo spirito di collaborazione» anche per il 2022. Ma deputati e senatori spiegano ormai apertamente che di lui non si può fare a meno.
- Succede a Montecitorio mentre si vota il Pnrr, e a palazzo Madama mentre si discute della manovra. Un appello in stereofonia, a più voci. Di qualsiasi tema si discuta, il sottotesto o direttamente il testo è sempre lo stesso: che a palazzo Chigi tutto resti com’è.
- La forzista Prestigiacomo: «Noi continueremo a lavorare nel governo con l’atteggiamento responsabile e costruttivo». L’ex temibile Paola Taverna, già ultrà da sfondamento del M5S, trasformata ormai tifosa della stabilità di governo: «Meglio che sia il premier Draghi a terminare la legislatura».
Alla Camera, in pieno voto di conversione del decreto legge 152 sulle “disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” la renziana Silvia Fregolent in aula la prende molto alla larga e torna indietro di un anno. Per rivendicare a Italia viva il merito di aver portato Mario Draghi al governo. Cita come una Bibbia le parole del suo leader: «All’inizio del 2021 abbiamo aperto una crisi di governo in piena pandemia. Ci hanno definiti pazzi e irresponsabili, ma n



