La premier deve fare i conti con un altro pasticcio che mette in primo piano Delmastro, che oscura in parte l’inchiesta su Verdini. E i leghisti non hanno la possibilità di sfruttare gli scivoloni di Fratelli d’Italia. Così le due debolezze cementano la maggioranza
Sembrava un perfetto allineamento degli astri quello prima della conferenza stampa di fine – o anche di inizio – anno di Giorgia Meloni, riprogrammata il 4 gennaio. Passati i problemi di salute, messi alle spalle gli affanni della manovra, la presidente del Consiglio era pronta a rispondere alle preventivabili domande sul caso-Verdini, che tirano in ballo il leader leghista, l’alleato-avversario Matteo Salvini. Problemi di altri, insomma. Buoni per portare a casa qualche voto in più. Tra qualche



