Congresso Pd

Accordo sul voto online, cosa c’è dietro l’ultimo litigio fra i dem

LaPresse
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  • Alle primarie del 26 febbraio si voterà da remoto, ma solo pochi casi ben regolati. Letta riesce ad evitare la spaccatura in direzione, ma Paola De Micheli non vota il nuovo regolamento. Nove gli astenuti e un contrario.
  • Enrico Letta apre la riunione con amarezza: nel giorno in cui il governo fa il primo grosso passo falso sulle accise, noi andiamo sui tg per il motivo sbagliato. 
  • Ma la zuffa interna rivela nuovi problemi. Da Art.1 arrivano dubbi e malumori sull’iscrizione al nuovo partito, non ha neanche il tempo per sciogliersi.

«Rischiamo di essere individuati come marziani se ci spacchiamo sulle regole». In serata Stefano Bonaccini, il candidato dato per favorito al congresso dem, sbotta. Al Nazareno, la sede del Pd, i rappresentanti dei quattro candidati si confrontano dall’alba, a quell’ora tarda l’accordo sul voto online è quasi fatto, ma nello staff del presidente dell’Emilia si parla di «dibattito surreale» su chi potrà votare da remoto alle primarie del Pd, che saranno spostate al 26 febbraio per evitare l’ingo

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