Ora Fratelli d'Italia potrebbe pure cambiare nome: PdM, il partito delle Meloni. Conservatore, dunque, per la famiglie tradizionale e perché no di ispirazione familista. Il cerchio si è chiuso con Arianna Meloni nominata capo della segreteria politica del partito della presidente del consiglio.

L'intreccio familiare ha un altro nodo non irrilevante: Arianna Meloni, sorella maggiore di Giorgia, è sposata con Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare, fondatore di Fratelli d'Italia, capo corrente nel Lazio in opposizione feroce ai “ gabbiani” di Fabio Rampelli, che vorrebbe un movimento più democratico al proprio interno e meno azienda a gestione familiare. «Arianna è 17 anni che fa politica, se non lo meritava lei allora chi?», la difendono i lollo-meloniani. é giunto, quindi, il tempo di uscire dall'ombra. E ancora più di prima non c'è lobbista delle società partecipate che non voglia parlare con lei, solo con lei. Il potere di Arianna rafforza Giorgia. Il riflesso di questo successo bacia anche Lollobrigida, il primo a beneficiare e sentirsi protetto più di altri.

Consigliera «impiegata»

Dai resoconti dei giornali è emerso un profilo da statista della sorella maggiore della premier. Manca poco alla beatificazione. Sappiamo perciò che Arianna Meloni anche senza ruoli ufficiali si occupava da anni di questioni molto delicate all'interno del partito e nel frattempo lavorava in regione con contratti a tempo inizialmente offerti da Alleanza Nazionale.

Ha sempre lavorato nelle retrovie, da lì ha svolto il ruolo di consigliere politico di Giorgia, suggerendole (a volte imponendole) le candidatura prima di Enrico Michetti a sindaco di Roma, poi di Francesco Rocca a presidente della regione Lazio, infine ha sponsorizzato la nomina del ministro della Sanità, Orazio Schillaci. Ambito, quello sanitario, che Arianna Meloni presidia e, confermano fonti interne al partito, supervisione in regione con Rocca, senza tuttavia aver incarichi ufficiali per farlo. Come sempre tesse dietro le quinte. L’unica mossa concreta di Rocca sulla sanità è lo stanziamento di fondi per i privati.Il primo a beneficiarne è stato l'amico imprenditore e deputato leghista Antonio Angelucci: la prima delibera di giunta ha stabilito un finanziamento di 23 milioni di euro alla sanità privata e oltre 10 sono stati destinati alle strutture di Angelucci (Rocca è stato fino al 2022 nel Cda della fondazione San Raffaele di Angelucci). Il denaro per la sanità privata è necessario, secondo Rocca, per affrontare la drammatica situazione dei pronto soccorso ingolfati di utenti. Un segnale chiaro dell'idea di sanità in mente dalla giunta di destra ora al governo.

Il legame tra Arianna Meloni e l'ex capo della Croce Rossa Italiana è solidissimo, nato proprio negli anni in cui il governatore era alla guida dell'organizzazione. Arianna si è spesa molto per la sua candidatura, a tal punto da garantire per lui con la sorella e con gli scettici secondo i quali da lì e breve sarebbe emerso uno scandalo giudiziario sulla gestione Rocca della Croce Rossa: Arianna ha convinto Giorgia mostrandole il nulla osta di sicurezza del fedelissimo Rocca, un certificato che può avere solo chi ha il casellario giudiziario pulito.

Arianna Meloni lavorava nel palazzo della regione anche ai tempi dello scandalo di Batman Franco Fiorito, sperperatore seriale di fondi pubblici distratti per fare la bella vita insieme a un pezzo del partito, il Pdl, di cui Giorgia Meloni all'epoca era esponente e ministra nel governo Berlusconi. Quando deflagrò il caso Fiorito, lui passò al contrattacco per difendersi anche dal fuoco amico: accusò i big del partito, colpevoli a suo dire di aver beneficiato di posti di lavoro per amici e parenti. Nel calderone finirono le Meloni. Batman Fiorito lasciò intendere che Arianna fosse stata assunta a 3mila euro. La sorella Giorgia, da ministra, la difese con parole molto nette: «Mia sorella Arianna è una lavoratrice precaria della regione Lazio. Oltre 10 anni fa ben prima che io ricoprissi ruoli pubblici, fu presa a lavorare presso il gruppo An alla Pisana, inizialmente un titolo gratuito. lavora ancora lì ed è rimasta anche dopo la nascita del Pdl. È una impiegata semplice che, proprio per evitare possibili strumentalizzazioni, ha scelto addirittura di non completare il suo percorso di stabilizzazione o di partecipare a concorsi pubblici...malgrado oltre un decennio di anzianità maturata, la sua ultima busta paga si attestato intorno ai 1.500 Euro ".

Arianna Meloni ha certamente avuto contratti in regione fino alle ultime elezioni, che hanno incoronato Francesco Rocca e Fratelli d'Italia alla guida della giunta. Era stata assunta come capo segreteria della presidente della XIII commissione, Chiara Colosimo, altra stella del firmamento meloniano, ora a capo della commissione parlamentare antimafia, nomina che ha suscitato polemiche a non finire per i rapporti dati con Luigi Ciavardini, l'ex terrorista dei Nar condannato per la strage di Bologna.

Un contratto per Arianna Meloni poco inferiore ai 2mila euro al mese. Con l'arrivo di Rocca non risultano nuovi contratti, ma è arrivata l'ufficializzazione del suo ruolo in Fratelli d'Italia. Nei partiti di solito funziona così: i dirigenti eletti non percepiscono alcun compenso, tutti gli altri sì.

Potrebbe essere il caso di Arianna, che non è parlamentare né consigliera regionale. Non è dato tuttavia sapere le cifre, le nostre richieste al portavoce del responsabile dell'organizzazione del partito non hanno ricevuto alcuna risposta. Inoltre, come spesso accade nei partiti, il compenso potrebbe tramutarsi in una candidatura alle prossime elezioni disponibili, in questo caso le europee.

Indagini e affari

Nei giorni in cui tutti celebravano la nuova nomina di Arianna Meloni e si sprecavano ritratti generosi, un pezzo della storia era assente. Pezzi di un percorso professionale che ha avuto qualche ombra.

Una delle prime volte in cui il nome di Arianna Meloni è apparso sulla stampa è legato a un'indagine della procura di Roma di quasi dieci anni fa. Il fascicolo era una costola della più ampia attività sui Grandi Eventi della cricca Anemone. Il filone su Arianna e il marito Francesco Lollobrigida, ai tempi assessore regionale, è finito in un nulla, archiviato. L'ipotesi dei pm era danneggiata in relazione al rapporto con il costruttore romano Paolo Marziali. I pm hanno deciso di chiedere l'archiviazione perché gli episodi contestati alla coppia risalino a molti anni prima. Una distanza temporale che rendeva assai difficile l'esercizio dell'azione penale.ampa è legato a un'indagine della procura di Roma di quasi dieci anni fa.

Il fascicolo era una costola della più ampia attività sui Grandi Eventi della cricca Anemone. Il filone su Arianna e il marito Francesco Lollobrigida, ai tempi assessore regionale, è finito in un nulla, archiviato. L'ipotesi dei pm era danneggiata in relazione al rapporto con il costruttore romano Paolo Marziali. I pm hanno deciso di chiedere l'archiviazione perché gli episodi contestati alla coppia risalino a molti anni prima. Una distanza temporale che rendeva assai difficile l'esercizio dell'azione penale.

Anni prima le mail di Arianna Meloni con nomi da raccomandare finirono in un'altra indagine: a Viterbo nel 2007 venne ucciso l'allora assessore di An Mauro Rotelli, accusato di aver assegnato la gestione delle mense scolastiche a una società in cambio dell'assunzione di alcune persone.

Agli atti documenti e fax inviati da Arianna in persona alla stessa società in cui si segnalavano nomi di persone da assumere nei servizi di fornitura pasti di alcune carceri. Arianna all'epoca lavorava in regione: «Ritengo che tutti coloro che fanno politica segnalino tramite i partiti persone che hanno bisogno di lavoro. Non credo che possa essere considerato un crimine», spiegò senza alcun imbarazzo. Rotelli, ex consigliere giuridico della meloni quando era ministro della Gioventù e oggi fedelissimo deputato di Fratelli d'Italia.

Al netto delle inchieste che l'hanno sfiorata nel tempo senza mai però travolgerla, c'è un altro fatto che con la nomina di prestigio nel partito assume una forte valenza simbolica. Si tratta di un affare che ha visto protagonisti la madre delle Meloni e la loro migliore amica. Come rivelato da Domani alcuni mesi fa, Anna Paratore (mamma di Arianna e Giorgia) e Milka di Nunzio (con un ruolo nella Croce rossa di Francesco Rocca) hanno ottenuto una plusvalenza stellare vendendo le quote di un lounge bar a Roma ai proprietari da cui le avevano acquistate due anni prima. Proprietari che dopo aver sborsato una cifra vendono il pacchetto poco dopo a un pachistano con il permesso di soggiorno in scadenza. Un mistero che ancora nessuno è riuscito a risolvere.

Di certo c'è la plusvalenza per Di Nunzio e mamma Meloni: quasi 100 mila euro, per azioni che avevano acquistato a qualche migliaia di euro. Operazione conclusa nei mesi in cui Giorgia Meloni aveva deciso di candidarsi a sindaca di Roma, una campagna elettorale di cui l'amica Milka Di Nunzio è stata fulcro con il ruolo di mandataria elettorale. Donne unite per la pelle, dal partito e dagli affari di famiglia.

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