Incontro riservato per definire i prossimi passi del negoziato di pace mediato da Washington. Londra assicura sostegno senza pressioni. Il presidente ucraino volerà poi a Bruxelles e domani, 9 dicembre incontrerà la premier Meloni
Si è concluso a Downing Street il vertice tra Volodymyr Zelensky, il premier britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente francese Emmanuel Macron. Un incontro a porte chiuse, dedicato a fare il punto sui negoziati avviati dagli Stati Uniti per arrivare a un accordo di pace con Mosca dopo oltre due anni e mezzo di guerra. Nessuno dei leader ha rilasciato dichiarazioni ufficiali all’uscita. Zelensky è poi rientrato con Starmer per ulteriori colloqui bilaterali.
Prima dell’incontro, il premier britannico aveva escluso qualsiasi pressione su Kiev affinché accetti una proposta di pace non ritenuta equa: «Se si vuole un cessate il fuoco, deve essere giusto e duraturo. Le questioni che riguardano l’Ucraina devono essere decise dall’Ucraina», ha ribadito Starmer, assicurando il pieno sostegno del Regno Unito sia sul piano militare che su quello diplomatico. «Siamo qui per sostenere l’Ucraina nella guerra e nei negoziati», ha affermato.
Macron, aprendo la riunione, ha parlato del “principale problema” da risolvere: trovare una linea comune tra Kiev, alleati europei e Washington per finalizzare la trattativa. «Europei e ucraini hanno molte carte nelle loro mani», ha sottolineato, citando l’efficacia delle sanzioni e la resistenza delle forze ucraine sul campo. L’obiettivo, ha spiegato, è entrare in una “nuova fase” che garantisca «le migliori condizioni possibili per l’Ucraina, per gli europei e per la sicurezza collettiva».
Intanto a Bruxelles la Commissione Ue lavora al via libera, al Consiglio europeo della prossima settimana, del prestito per la ricostruzione dell’Ucraina basato sull’utilizzo degli asset russi congelati. Una misura che, secondo la portavoce Paula Pinho, risponde alle «preoccupazioni emerse» e rappresenta un tassello fondamentale della strategia di sostegno europeo a Kiev.
Sul fronte russo, la Procura generale di Mosca ha incriminato per “genocidio” 41 figure politiche e militari ucraine, tra cui l’ex presidente Poroshenko e alti vertici delle forze armate. Zelensky non compare nell’elenco, ma l’iniziativa appare come un nuovo tentativo di delegittimazione ai danni di Kiev proprio nel pieno delle discussioni diplomatiche. Dopo Londra, il presidente ucraino volerà a Bruxelles per incontrare il segretario generale della Nato Mark Rutte, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Domani, 9 dicembre, arriverà invece in Italia per incontrare la premier Giorgia Meloni.
© Riproduzione riservata



