«Una mattinata di notizie storiche ed epocali», ha dichiarato il presidente israeliano Herzog. L’Ue «pronta a contribuire alla ripresa e alla ricostruzione». Per Tajani «la pace è vicina. L’Italia farà la sua parte»
I leader mondiali celebrano all’unanimità il raggiungimento dell’accordo tra Hamas e Israele sulla prima fase del piano di pace voluto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che dovrebbe portare al rilascio di quasi 2mila prigionieri palestinesi in cambio della liberazione di 20 ostaggi israeliani ancora in vita.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito l’accordo «una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza». «Desidero ringraziare il presidente Trump per aver incessantemente ricercato la fine del conflitto e - continua la premier - i mediatori per i loro sforzi che si sono rivelati cruciali per l'esito positivo raggiunto». Meloni ha poi esortato «tutte le parti» a «lavorare per realizzare rapidamente i passi successivi previsti dal Piano».
«La pace è vicina», ha scritto su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ribadendo che l’Italia «ha sempre sostenuto il piano statunitense» ed «è pronta a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco» anche inviando «militari in caso di creazione di una forza internazionale di pace per riunificare la Palestina».
Matteo Renzi ha commentato la notizia scrivendo che «la politica può (ancora) fare la differenza». Il leader di Italia viva ha definito l’accordo un passo «storico» e si è unito al coro dei ringraziamenti «a chi ci ha lavorato, da Washington fino a Sharm, da Doha a Tel Aviv, da Riad a Istanbul». «Sono commosso fino alle lacrime», ha concluso l’ex premier.
Le reazioni europee
Parole di sostegno sono arrivate anche dall’Unione europea. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che «quando arriverà il momento» l’Europa sarà pronta «a contribuire alla ripresa e alla ricostruzione». Perché «l'opportunità odierna va colta al volo» per «tracciare un percorso politico credibile verso una pace e una sicurezza durature. Un percorso saldamente ancorato alla soluzione dei due Stati».
Per l’Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, la firma dell’accordo è una «svolta significativa» e «un importante risultato diplomatico» per «porre fine a una guerra devastante e liberare tutti gli ostaggi». Kallas ha rinnovato l’offerta di von der Leyen, scrivendo che «l'Ue farà tutto il possibile per sostenerne l’attuazione».
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha reagito alla notizia celebrando «la fine della guerra e l'apertura di una soluzione politica fondata su una soluzione a due Stati» ed esprimendo «immensa speranza per gli ostaggi e le loro famiglie, per i palestinesi di Gaza, per la regione».
«Gli sviluppi in Israele ci incoraggiano», ha detto in conferenza stampa il cancelliere tedesco Friedrich Merz. Spiegando che «c'è la possibilità che gli ostaggi vengano liberati già questa settimana e che poi ci sia anche un ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia di Gaza».
Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha affermato che «il governo spagnolo celebra le notizie che arrivano dal Medio Oriente e spera che questo sia l'inizio di una pace giusta e duratura». Sanchez ha tuttavia sottolineato che ora «è necessario dialogare, portare aiuto alle popolazioni civili e guardare al futuro» affinché «le atrocità vissute non si ripetano mai più».
È «un momento di profondo sollievo», ha dichiarato invece il premier britannico, Keir Starmer, che ha espresso gratitudine per «gli instancabili sforzi diplomatici di Egitto, Qatar, Turchia e Stati Uniti, supportati dai nostri partner regionali, nel garantire questo primo passo cruciale». «Questo accordo deve ora essere attuato integralmente, senza indugio, e accompagnato dall'immediata revoca di tutte le restrizioni agli aiuti umanitari salvavita a Gaza», ha aggiunto Starmer.
Dal mondo
Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmud Abbas spera che il raggiungimento dell’accordo sia «un preludio a uno Stato palestinese sovrano», che definisce il «partner naturale per la stabilità nella regione insieme allo Stato di Israele».
Mentre il presidente israeliano Isaac Herzog ha parlato di «una mattinata di notizie storiche ed epocali». Herzog ha ringraziato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il team negoziale e i mediatori. E, in particolare, Trump per la sua «incredibile leadership nel garantire il rilascio degli ostaggi, porre fine alla guerra e creare speranza per una nuova realtà in Medio Oriente. Non c'è dubbio - aggiunge - che meriti il premio Nobel per la pace per questo».
«Sono profondamente lieto che i negoziati Hamas-Israele, condotti a Sharm El-Sheikh con il contributo della Turchia, abbiano portato a un cessate il fuoco a Gaza», ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, con un post su X. Erdogan ha inoltre rivolto i «più sentiti ringraziamenti al presidente degli Stati Uniti che ha dimostrato la necessaria volontà politica per incoraggiare il governo israeliano a raggiungere il cessate il fuoco nonché ai nostri paesi fratelli Qatar ed Egitto, che hanno fornito un sostegno significativo al raggiungimento dell’accordo».
Commenti positivi anche dalla Russia. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato di sperare che la firma «sia seguita da iniziative per applicare gli accordi raggiunti». Ma «sicuramente sosteniamo questi sforzi. Il fatto che sia confermato il cessate il fuoco a Gaza è causa di soddisfazione generale», ha detto Peskov.
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