Non è ancora chiaro cosa sia accaduto nei cieli di Belgorod, a poca distanza dal confine tra Russia e Ucraina, dove i russi sostengono che un aereo con a bordo 65 prigionieri ucraini è stato abbattuto da un missile. Kiev è in grave imbarazzo e dopo un’intera giornata di comunicazioni confuse e contraddittorie. La faccenda sembra pronta ad esplodere in un caso con possibili conseguenze nazionali. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite e ha definito l’aereo caduto come un atto criminale ucraino.

I fatti

Mercoledì mattina, intorno alle 11 ora di Mosca, un aereo da trasporto russo Il-76 è precipitato vicino a Belgorod, pochi chilometri dal confine tra Ucraina e Russia. Numerosi filmati circolati nel corso della giornata mostrano rottami di aereo forati da quelle che sembrano schegge di un’esplosione. Poco dopo il disastro, il ministero della Difesa russo ha annunciato che a bordo dell’aereo si trovavano 65 prigionieri di guerra ucraini diretti a Belgorod per uno scambio, insieme a sei membri dell’equipaggio e altri tre accompagnatori. I russi sostengono che l’aereo è stato abbattuto da un missile ucraino lanciato poco oltre il confine e affermano che prima di precipitare i piloti avrebbero dato l’allarme.

Inizialmente, gli ucraini hanno rivendicato l’abbattimento. Secondo i militari, che hanno parlato in forma anonima con il giornale Ukrainska Pravda e l’agenzia di stampa ufficiale Ukrinform, l’aereo trasportava missili S-300, destinati a colpire le città ucraine. Poco dopo, però, le fonti anonime hanno ritrattato la rivendicazione. Il portavoce del Gur, l’intelligence militare che si occupa degli scambi di prigionieri, ha detto che uno scambio era effettivamente previsto per la giornata di ieri prima di essere annullato, senza specificare le ragioni.

Nel frattempo, lo stato maggiore delle forze armate si è limitato a pubblicare un ambiguo post su Facebook in cui non fa riferimento diretto all’incidente, ma collega i recenti attacchi missilistici contro la città di Kharkiv, in cui sono morte 16 persone, con le consegne di missili da parte di aerei da trasporto russi che, scrive, «sono attentamente monitorate».

A sera, l’intelligence militare ucraina ha detto che la Russia non ha fatto richiesta di un corridoio di sicurezza aereo, come avvenuto in passato e ha accusato Mosca di aver messo volontariamente in pericolo la vita dei prigionieri. Ma non ha confermato che a bordo dell’aereo si trovavano effettivamente i 65 soldati ucraini.

L’imbarazzo

Dopo una giornata di confusione, le autorità di Kiev si sono chiuse in un riserbo pressoché totale. «I commenti arriverano più avanti, quando avremo fatto le opportune verifiche», ha detto Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente Zelensky incaricato di coordinare la comunicazione del governo, un lavoro per nulla invidiabile in queste ore. 

Per una volta, i russi sono sembrati più trasparenti nella loro ricostruzione dei fatti, anche se non sono riusciti a evitare gli scivoloni. Il ministero degli Esteri ha detto che l’attacco ucraino è stato «deliberato» e ha accusato Kiev di aver voluto colpire i suoi stessi prigionieri. Margarita Simonyan, direttrice del network Rt e uno dei volti più noti della propaganda pro-guerra, ha pubblicato sul suo canale Telegram personale una lista con i nomi dei prigionieri che sarebbero morti nell’incidente. Ma nella lista ci sono 17 nomi di soldati che sarebbero già stati scambiati in precedenza.

Nel frattempo, sui social ucraini abbondano i sospetti e le accuse alla Russia di aver inscenato l’incidente. Alcuni fanno notare che nei filmati che mostrano i rottami dell’aereo non si vedono corpi. Altri dubitano che un carico di 65 prigionieri possa essere sorvegliato da soli sei membri di equipaggio e tre guardie. Un marine ucraino catturato a Mariupol, invece, ha ricordato che quando è stato liberato dalla prigionia, tre settimane fa, aveva viaggiato a bordo di un aereo Il-76 ed era atterrato proprio a Belgorod.

Le critiche

Maggiori dettagli su quello che è accaduto sono destinati a emergere nelle prossime ore. Nel frattempo, il caso è una mina pronta ad esplodere per il governo Zelensky e per le forze armate ucraine e le prime critiche sono già iniziate ad arrivare. «Il ministero della difesa è sparito, l’ufficio del presidente è sparito. Tutti sono seduti e zitti aspettando di capire chi incolpare», ha scritto il deputato dell’opposizione ucraina Oleksi Goncharenko, che fa parte del partito Solidarietà Europea, dell’ex presidente Petro Poroshenko.

L’incidente arriva in un momento in cui la società ucraina è particolarmente tesa. Nelle ultime settimane, gli attacchi russi hanno causato decine di morti nelle principali città del paese e la difesa aerea ha mostrato tutti i suoi limiti. Il morale della popolazione è basso dopo il fallimento della controffensiva estiva e la mancanza di prospettive di vittoria nel breve termine. Nel frattempo si moltiplicano le proteste dei familiari dei soldati, che chiedono una nuova mobilitazione affinché i loro parenti possano ricevere il cambio nel loro servizio al fronte. La legge per aumentare la coscrizione, però, per il momento rimane bloccata in un rimpallo tra governo e parlamento. Per Zelensky, si tratta di una lunga lista di problemi interni da affrontare. A cui ora se ne è aggiunto un altro.

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