L’ex capo della polizia giudiziaria di Tripoli, Osama Njeem Almasri, è stato arrestato in Libia. La notizia viene direttamente dalla procura generale guidata da Al Siddiq al Sour, che ha condotto negli ultimi giorni una serie di interrogatori ai detenuti del carcere di Mitiga da lui gestito. I detenuti hanno raccontato di aver subito pesanti torture e violazioni dei diritti umani.

Nello specifico la procura tripolina ha documentato abusi e torture contro dieci prigionieri e sulla morte di un altro detenuto. Da qui la decisione dell’arresto: «In presenza di prove sufficienti per procedere con l'accusa, la Procura ha rinviato a giudizio l’imputato, che è attualmente in custodia cautelare», si legge nel comunicato.

La notizia è stata confermata a Domani anche da altre fonti libiche che lo hanno visto entrare in carcere sorridente. Almasri era stato arrestato il 19 gennaio dalle autorità italiane e liberato due giorni dopo a bordo di un volo di stato, nonostante il mandato di arresto della Corte penale internazionale per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Ora la procura generale ha deferito Almasri, ex responsabile della sicurezza nelle carceri di Tripoli, «al giudizio del tribunale» e saranno condotte ulteriori indagini sui casi segnalati.

Il retroscena

L’arresto di Almasri è l’epilogo delle tensioni militari tra la milizia Rada, di cui è uno dei leader, e le forze governative del premier Abdel Hamid Dbeibeh. Secondo una fonte libica potrebbe essere stato consegnato alle autorità tripoline per arrivare alla “pace” dopo mesi di violenze nei sobborghi di Tripoli.

Le tensioni sono esplose a metà maggio scorso con l'omicidio di Abdel Ghani al-Kikli (alias Gheniwa), comandante dello Stability support apparatus, una delle milizie più potenti nella capitale. Il gruppo di Gheniwa si è scontrato con la Brigata 444 (un’unità dell’esercito regolare ma anche milizia) che ha avuto la meglio. Secondo diverse fonti libiche da quel giorno parte delle milizie di Gheniwa sono confluite nelle Forze speciali di deterrenza (Rada), la nota milizia del leader Abdul Raouf Kara e di cui Almasri è uno dei vertici.

Oggi le Rada controllano circa un quarto della capitale, tra cui lo snodo strategico dell’aeroporto di Mitiga e il suo centro di detenzione. Sono diventate un avversario scomodo per Dbeibeh che nelle ultime settimane ha provato a fare terra bruciata intorno al gruppo. Ad Almasri è stata tolta l’autorità sulla polizia giudiziaria e la milizia è stata messa «fuori legge». Dbeibeh ha chiesto ai suoi uomini di sottomettersi alla legge dello stato e ai suoi vertici di consegnarsi alle autorità. Appello rimasto inascoltato. Fino a oggi.

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