Alla Farnesina è considerato un profondo conoscitore dei dossier di cooperazione internazionale. Sul ruolo ottenuto nella Striscia può vantare la sua esperienza nel processo di ricostruzione dei Balcani. Il diplomatico vanta una lunga carriera ed è colui che ha gestito in questi due anni il programma Food for Gaza
Dopo la firma dell’accordo tra Hamas e Israele, diversi paesi si stanno muovendo per avere un ruolo nella ricostruzione della Striscia di Gaza. Tra questi anche l’Italia, con la premier Giorgia Meloni che ha deciso di affrontare la questione nominando un inviato speciale.
L’annuncio è arrivato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante la sua informativa alla Camera. «Ho nominato come inviato speciale del ministero degli Esteri per Gaza Bruno Archi, che è l'ambasciatore presso la Fao», ha detto. Archi, secondo quanto ha detto il capo della Farnesina, si è occupato di inviare oltre 2.500 tonnellate di aiuti umanitari nella Striscia grazie al programma italiano Food for Gaza.
«Grazie alla catena agroalimentare abbiamo fatto un altro racconto importante, poi vedremo cosa potremo fare per altre cose, soprattutto sanitarie», ha aggiunto Tajani. L’Italia, infatti, si sta muovendo su più direttrici. Oltre all’invio di aiuti umanitari, la premier Meloni durante il summit di Sharm el Sheikh si è detta disponibile a fornire assistenza sanitaria inviando medici e anche personale militare nell’ambito di una scelta condivisa all’interno delle Nazioni Unite per garantire la sicurezza nella Striscia.
Nel pomeriggio del 15 ottobre ci sarà anche una prima riunione del governo che si occuperà del tema della ricostruzione per Gaza.
Chi è Bruno Archi
Classe 1962, Archi ha una laurea in Scienze politiche conseguita all’università La Sapienza di Roma. Il suo primo incarico alla Farnesina risale agli anni Novanta poi da lì ha iniziato una carriera diplomatica di alto livello che lo ha portato a interagire con diversi governi, fino a quando è stato scelto anche come viceministro degli Esteri durante il governo di Enrico Letta.
Alla Farnesina è considerato un profondo conoscitore dei dossier di sicurezza e cooperazione internazionale e può vantare per Gaza la sua esperienza nel processo di ricostruzione dei Balcani. Secondo quanto riferito da Tajani alla Camera, Archi «sarà il punto di riferimento alla Farnesina per questo tema cruciale, che farà da raccordo a livello tecnico alle istituzioni, amministrazioni locali, settore privato e società civile».
La carriera diplomatica
Durante la sua carriera ha avuto incarichi ad Ankara e Copenaghen e ha ricoperto ruoli importanti come quello di Rappresentante speciale per i Balcani e ambasciatore d’Italia in Brasile. Dal 12 settembre 2006 fino al maggio 2008 è stato infatti rappresentante speciale del presidente del Consiglio dei ministri per le iniziative di ricostruzione dell'area balcanica e coordinatore dell'Unità tecnico-operativa.
Dal maggio 2008 al novembre 2011 è stato consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri. Dall'1 gennaio 2010 è stato nominato anche rappresentante personale del presidente del Consiglio dei ministri per il Vertice dei Paesi maggiormente industrializzati. Dal 2013 al 2018 è stato deputato eletto tra le file del Popolo delle libertà, prima di passare in Forza Italia. Viceministro e sottosegretario agli Affari esteri del governo Letta per alcuni mesi del 2013, da settembre 2018 ad aprile 2021 è stato Inviato speciale del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per il Sahel.
Da aprile 2021 a settembre 2022 è stato consigliere diplomatico del ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Il suo ultimo e attuale incarico è quello di Rappresentante permanente d'Italia presso le Nazioni Unite a Roma.
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