L’azienda farmaceutica Johnson & Johnson sospenderà la distribuzione del suo vaccino in Europa in seguito alla scoperta negli Stati Uniti di alcuni casi coaguli di sangue sospetti. 

La decisione arriva dopo che questa mattina l’agenzia farmaceutica federale (Fda) aveva chiesto uno stop immediato all'uso del vaccino contro il Covid-19 dopo che sei destinatari negli Stati Uniti hanno presentato rari casi di trombosi nelle due settimane successive all'inoculazione.

Un funzionario della Fda ha detto che i casi rilevati negli Stati Uniti  «sono molto simili» a quelli riportati in pazienti che hanno ricevuto AstraZeneca. I due vaccini condividono la stessa tecnologia, definita a “vettore virale”. La sospensione dovrebbe durare «pochi giorni».

L’azienda dice che la sospensione della distribuzione in nell’Unione Europea è stata presa in modo «proattivo» e che è in continua comunicazione con medici e regolatori per comunicare in modo trasparente nuovi elementi che dovessero emergere sul vaccino.

Fonti della Commissione Europea hanno detto che la decisione di Johnson & Johnson è «del tutto inattesa» e che la Commissione è in attesa di chiarimenti dall’azienda.

L’equivalente europea della Fda, l’Ema, ha comunicato oggi che «al momento non è chiaro se esista un nesso causale tra la vaccinazione con il farmaco contro il Covid-19 di Johnson&Johnson e i casi di coaguli di sangue». Nel frattempo, il comitato per la sicurezza dell'agenzia europea «sta indagando e deciderà se potrebbe essere necessaria un'azione normativa».
Nel pomeriggio, il coordinatore del Cts Silvio Brusaferro, ha detto che le dose di Johnson & Johnson già consegnate e che saranno consegnate in futuro in Italia, saranno tenute «in stand by» in attesa di chiarire la situazione.

In Italia al momento ci sono solo 184mila dosi di vaccino Johnson & Johnson arrivate oggi e conservate all’aeroporto di Pratica di Mare. La loro distribuzione avrebbe dovuto iniziare nelle prossime settimane.

Per il momento, la struttura del commissario all’emergenza Covid-19, Francesco Figliuolo, dice che il blocco delle dosi di Johnson & Johnson, non avrà gravi effetti sulla campagna vaccinale. Le vaccinazioni fino al 22 aprile utilizzeranno i 4 milioni di dosi Pfizer, Moderna e Vaxzevria (cioè AstraZeneca) già arrivate o in arrivo nei prossimi giorni.

I sei casi

Tutti e sei i cittadini statunitensi colpiti dalla rara forma di coagulo erano donne tra i 18 e i 48 anni. Una donna è morta e una seconda donna in Nebraska sarebbe ricoverata in condizioni critiche. Stando ai dati, le persone che hanno già ricevuto il vaccino Johnson & Johnson sono quasi sette milioni, mentre i lotti inviati ad altri stati negli ultimi giorni contengono altre nove milioni di dosi. L'arrivo in Italia è stato previsto per il 19 aprile

Ora, gli scienziati della Food and drug administration e dei Centers for disease control and prevention esamineranno insieme i possibili legami tra il vaccino e il disturbo e determineranno se la Fda debba continuare ad autorizzare l'uso del vaccino per tutti gli adulti o limitare l'autorizzazione. Una riunione d'emergenza del comitato consultivo esterno dei Cdc è stata programmata per domani. Per il momento, però, la portavoce di Fda non ha voluto rilasciare dichiarazioni. 

Cosa potrebbe succedere

La mossa potrebbe sostanzialmente complicare gli sforzi di vaccinazione negli Stati Uniti, come nel resto del mondo, in un momento in cui diversi paesi, in particolare in Europa, stanno registrando un aumento dei casi.

Secondo quanto riportato dalla testata americana, i coaguli emersi dopo la somministrazione di Johnson & Johnson potrebbero essere assimilati ai possibili effetti collaterali già visti e analizzati nel caso del vaccino AstraZeneca.

La maggior parte della fornitura di vaccini della nazione proviene da altri due produttori, Pfizer-BioNTech e Moderna, che insieme forniscono più di 23 milioni di dosi a settimana dei loro vaccini a due dosi. Non ci sono stati problemi di sicurezza significativi su nessuno di questi vaccini.

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