In una diretta di 18 minuti, il presidente Usa si è rivolto ai cittadini statunitensi per provare a spostare lo sguardo da un caro vita crescente, da un tasso di disoccupazione salito al 4,6 per cento a novembre, da un’inflazione sopra il target della Fed, promettendo un «boom economico come il mondo non l’ha mai visto»
«Undici mesi fa ho ereditato un disastro, ma sto sistemando le cose». Il presidente Usa, Donald Trump, dalla Diplomatic Reception Room prova a difendere le sue politiche in un discorso alla nazione in diretta, di quasi venti minuti. Se le sue azioni non hanno portato ai risultati annunciati, «è colpa loro», dei democratici e del suo predecessore Joe Biden. «Eravamo invasi dai migranti illegali, transgender nello sport delle donne, avevamo i peggiori accordi commerciali», ha detto, «ora invece avete un presidente che si batte per gli americani, e abbiamo già raggiunto grandi risultati».
Di fronte a un caro vita crescente, a una disoccupazione in aumento (a novembre il tasso è salito al 4,6 per cento), raggiungendo il picco dal 2021, e un’inflazione sopra il target della Fed del 2 per cento, Trump ha deciso di raccontare un’altra storia elencando quelli lui che definisce «successi»: dal «confine più sicuro della storia», al «calo veloce dei prezzi» (sostenendo che il costo della benzina e dei generi alimentari, stanno «diminuendo rapidamente, e non è ancora finita»), ai «salari che crescono più dell’inflazione».
Grazie a lui, ha proseguito Trump, i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti sarebbero scesi fino al «600 per cento». Mentre ha rivendicato la sua politica protezionistica definendo i dazi la sua «parola preferita».
Il sistema di assicurazione sanitaria Obamacare per il presidente è da smantellare, scelta che secondo i democratici farà salire alle stelle i costi per le famiglie, e ha incolpato quella che chiama «invasione» di persone migranti durante la presidenza Biden, che avrebbero causato la crisi abitativa, «sovraccaricato» gli ospedali, «rubato» il lavoro agli statunitensi.
A un calo della popolarità, il presidente Usa ha risposto con una promessa di boom economico «come il mondo non l’ha mai visto».
Poi, a sorpresa, il presidente Usa ha annunciato il “warrior dividend”, il dividendo del guerriero, riprendendo una misura data 1776, in onore della fondazione degli Stati Uniti. Ai militari aspetta un assegno da 1.776 dollari: «Sono già stati spediti, arriveranno per Natale», ha spiegato, invitando gli statunitensi alla pazienza perché il prossimo anno i risultati delle sue politiche saranno più evidenti, soprattutto sul fronte delle tasse.
Trump ha poi rivendicato la lotta contro il narcotraffico – gli Usa «hanno decimato i cartelli internazionali della droga, e ne siamo orgogliosi, perché stavano avvelenando la nostra gente» – e di aver «ripristinato la forza degli Stati Uniti e posto fine a dieci guerre in otto mesi, distrutto la minaccia nucleare dell'Iran e posto fine alla guerra a Gaza, portando la pace in Medio Oriente per la prima volta in 3 mila anni». Senza, però, mai nominare l’Ucraina e il Venezuela.
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