Christiane Taubira, ex ministra della Giustizia del governo socialista di François Hollande e una delle candidate di sinistra all’Eliseo, è stata costretta ad abbandonare la corsa alle presidenziali francesi a causa della carenza di sponsor a sostegno della candidatura. Lo ha annunciato oggi in una conferenza stampa. 

  • «Mi rivolgo a voi per porre fine a un’inutile suspence», ha detto alla stampa. «Nonostante la mobilitazione dei volontari, della mia squadra della campagna elettorale, di alcune persone della Primaire populaire, nonostante le promesse di numerosi rappresentanti che non sono state concretizzate, è evidente che non avremo le 500 firme necessarie per partecipare all’elezione presidenziale», ha precisato. Alla fine dell’intervento, l’ex ministra ha poi comunicato che nelle prossime settimane renderà noto il suo voto al primo turno. 
  • A tre giorni dalla scadenza del 4 marzo per il deposito delle firme, Taubira ne ha ottenute solo 181 sulle 500 necessarie, mentre i suoi concorrenti hanno già superato la soglia. Sono 11 gli altri candidati in corsa alle presidenziali, cinque quelli di sinistra: l’esponente principale degli ecologisti Yannick Jadot, la sindaca socialista di Parigi Anne Hidalgo, ancora più a sinistra il leader di France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, già candidato alle elezioni del 2017, e infine Fabien Roussel e Nathalie Arthaud.
  • Con 400mila voti, Taubira era stata scelta a fine gennaio dalla primaire populaire, le primarie popolari non ufficiali organizzate dai giovani per trovare una candidatura unica di sinistra ecologista. Criticata per l’assenza di un progetto a sostegno della sua candidatura, considerata tardiva, il 14 febbraio Christiane Taubira ha perso l’appoggio dell’unico partito che la sosteneva, il partito Radicale di sinistra. 

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