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Erdogan ha vinto le elezioni grazie al nazionalismo e alla paura del cambiamento

  • Il presidente ha saputo sfruttare le divisioni presenti all’interno della società, da lui stesso amplificate negli ultimi dieci anni di presidenza. Per la componente religiosa, Erdogan è l’unico che può proteggere i valori islamici dalla minaccia dei laici.
  • Per chi invece fa parte della rete di relazioni e di favoritismi costruita negli anni da Erdogan e dai suoi, la vittoria dell’opposizione rappresentava una minaccia ai propri interessi. 
  • Il rischio adesso è che la Turchia passi entro breve da un autoritarismo competitivo - in cui le elezioni vengono ancora indette ma chi è al potere limita gli spazi di manovra dell’opposizione - a una vera e propria autocrazia.

Per le strade di Çarşamba, tra i quartieri più conservatori del distretto stambuliota di Fatih, le bandiere della Turchia si alternano a quelle del partito Giustizia e Sviluppo (Akp) e ai ritratti del presidente Recep Tayyip Erdogan, eletto ancora una volta alla guida del paese. Caroselli di macchine hanno invaso le vie principali del quartiere, mentre da altre parti della città i rumori dei fuochi di artificio si mescolavano con quelli dei colpi di pistola sparati in aria dalla folla festant

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