In Ucraina la guerra prosegue da oltre tre mesi. Domani segue le ultime notizie con una diretta costantemente aggiornata.

Cosa c’è da sapere:

  • Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha confermato che invierà in Ucraina sistemi missilistici più avanzati e a più lungo raggio. Il nuovo arsenale rientrerà nel prossimo pacchetto di armi dal valore di 700 milioni di dollari a cui sta lavorando l’amministrazione americana. Nel pacchetto rientrano anche i missili anticarro Javelin e alcuni veicoli tattici.
  • Secondo l’ultimo bollettino d’intelligence del ministro della Difesa britannico le operazioni militari via terra delle truppe russe rimangono focalizzate nella regione di Luhansk. Dal 30 al 31 maggio, i combattimenti si sono intensificati nelle strade di Severodonetsk, con le forze russe che si sono avvicinate al centro della città. È probabile che oltre metà della città sia ora occupata dalle forze russe e dai combattenti ceceni. Oltre al Donbass, la Russia continua a condurre attacchi missilistici a lungo raggio contro le infrastrutture in tutta l’Ucraina.
  • Nella zona di Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale, il 15 per cento degli insediamenti è occupato dall’esercito russo, ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale, Nikolaev Vitaly Kim.
  • Le forze nucleari russe stanno svolgendo esercitazioni nella provincia di Ivanovo, a nordest di Mosca. In totale sono impiegati circa mille militari.
***

18.45 – Mattarella: «l’Italia spinge per ritiro delle truppe occupanti e per la ricostruzione»

«Oggi, l’amara lezione dei conflitti del XX secolo sembra dimenticata – ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando al Quirinale in occasione della vigilia della Festa della Repubblica – l’aggressione all’Ucraina da parte della Russia, pone in discussione i fondamenti stessi della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica. Trovarsi nuovamente immersi in una guerra di stampo ottocentesco, che sta generando morte e distruzioni, richiama immediatamente alla responsabilità; e l’Italia è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina».

Durante l’evento, al quale non sono stati invitati gli ambasciatori di Russia e Bielorussia, Mattarella ha detto: «Con lucidità e con coraggio occorre porre fine alla insensatezza della guerra e promuovere le ragioni della pace».


17.58 – Le dichiarazioni di Blinken

«Credo che i paesi di tutto il mondo riconoscano sempre più che le sfide che stanno affrontando ora, aggravate dal conflitto e dall'aggressione russa, sono dovute a ciò che la Russia sta facendo», ha dichiarato il Segretario di stato Usa Antony Blinken durante un punto stampa dopo l’incontro con il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. I due hanno parlato dell’entrata all’interno dell’Alleanza Atlantica di Svezia e Finlandia e ovviamento della guerra in Ucraina.

Blinken ha anche fatto riferimento alle eccezioni alle sanzioni imposte alla Russia per consentirle di esportare cibo. «Abbiamo fatto andare uno dei nostri alti funzionari in giro per il mondo per chiarire questo aspetto agli altri Paesi e per aiutarli a rispondere a qualsiasi domanda», ha detto. «Questo è a carico della Russia».

Blinken ha assicurato che gli ucraini non useranno i lanciarazzi a medio raggio forniti da Washington per colpire nel territorio russo, ma ha anche detto che la guerrà sarà destinata a durare molti mesi.


17.06 – Secondo gli ucraini il leader dei separatisti di Donetsk è rimasto ferito

Viktor Andrusiv, consigliere del ministro dell’Interno ucraino, ha detto che Denis Pushilin, leader dell’autoproclamata Repubblica filorussa di Donetsk, è stato ferito a Lyman. Gli ucraini non hanno rivelato ulteriori dettagli sull’entità del suo ferimento.

In serata Pushilin ha detto: «Va tutto bene. Il governatore di San Pietroburgo e io siamo stati a Mariupol, abbiamo firmato un accordo di gemellaggio», diffondendo le immagini video dell’incontro.


16.02 – Lavrov sul grano fermo nei porti ucraini

I presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, hanno concordato che la Turchia contribuirà a organizzare lo sminamento dei porti ucraini. A dirlo è il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov citato dalla Tass. «Non ci sono problemi da parte della Russia, ogni giorno abbiamo dichiarato corridoi umanitari attraverso i quali le navi possono lasciare i porti», ha detto il ministro russo, «le navi russe che trasportano grano non sono accettate nei porti europei e non possono essere assicurate per via delle sanzioni imposte dai nostri colleghi europei, che preferiscono non parlarne».

Lavrov ha anche detto che l’invio di missili a medio raggio da parte degli Stati Uniti è una «provocazione diretta». «Le richieste di armi straniere da parte dell'Ucraina sono provocazioni che mirano a coinvolgere l'Occidente nel conflitto».


15.45 – Salvini su Putin e Lavrov

«Mi hanno linciato ancora prima di partire. Sto lavorando con i miei contatti da Roma e da Milano, le cose si possono risolvere anche telefonicamente. Noi fortunatamente abbiamo ascolto da certe parti. Ma non dovevo incontrare Putin, non lo sento da anni. Sono in contatto con il ministro degli Esteri Lavrov», ha detto Matteo Salvini a Fanpage.it.

«Nel nome della pace ho fatto anche incontri con l'ambasciatore turco, con quello cinese e con quello francese. Un capo di partito può e deve lavorare per la pace parlando con ambasciatori di governo? Sì, ne avrò incontrati 20. Rivendico di aver fatto questi incontri nell'esclusivo interesse per la pace e nell'interesse italiano».


15.31 – Il question time di Di Maio alla Camera

«L’Italia ha già dato la propria disponibilità per partecipare alle eventuali operazioni di sminamento e intende favorire un ruolo centrale delle Nazioni unite ed eventualmente di altri partner, come la Turchia, nell’effettivo svolgimento e coordinamento delle operazioni», ha detto il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio. «Stiamo premendo affinché vengano creati corridoi marittimi per il trasporto delle materie prime alimentari, anzitutto il grano, dai porti ucraini. Perché ciò si realizzi - ha sottolineato il titolare della Farnesina - è necessario sminare le acque antistanti i porti, in particolare quello di Odessa, a fronte della garanzia da parte russa del transito sicuro dei carichi».


14.50 – I russi sono arrivati nel centro di Severodonetsk

Il portavoce del ministero della Difesa ucraino ha detto che le truppe russe con i combattenti ceceni sono arrivati nel centro di Severodonetsk. «Ora il nemico ha concentrato lì le sue massime riserve per raggiungere il confine della regione di Lugansk. Il loro principale obiettivo tattico ora è prendere il pieno controllo della città di Severodonetsk. Vogliono anche circondare Lysychansk», ha detto il portavoce di Kiev.

In città rimangono ancora circa 12mila – 13mila civili che non sono stati evacuati.


14.33 – Zelensky dice che circa 100 soldati ucraini al giorno vengono uccisi

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto in un’intervista rilasciata al canale televisivo Newsmax che «la situazione è molto complicata» soprattutto nel Donbass. «Perdiamo circa 60-100 soldati ogni giorno mentre altri 500 rimangono feriti in battaglia».


14.05 – Peskov sulla crisi del grano

«Siamo potenzialmente sull'orlo di una crisi alimentare molto profonda, legata all'introduzione di restrizioni illegali nei nostri confronti e alle azioni delle autorità ucraine che hanno minato il percorso verso il Mar Nero e non stanno trasportando grano da lì, nonostante la Russia non lo impedisca in alcun modo», ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Tuttavia, «non c’è un accordo preciso. In effetti, la parte turca e le altre parti hanno ricevuto spiegazioni dettagliate dal presidente della Russia Vladimir Putin. Tutti i capi di Stato e di governo, con cui si sono svolti i colloqui di recente, e il segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres hanno ricevuto da Putin spiegazioni dettagliate sul fatto che la Russia non ostacola il passaggio delle navi cariche di grano», ha detto Peskov.


13.10 – Le nuove dichiarazioni di Putin

«State vivendo e crescendo in un momento molto dinamico, in cui il mondo sta cambiando e sta cambiando rapidamente – ha detto Putin in un video presentato ad un evento al Teatro Bolshoi –. Sono fiducioso che in questo mondo complicato, la Russia non potrà che aumentare la sua forza, indipendenza e sovranità».

Nella giornata di oggi il Cremlino ha anche detto che non esclude un incontro tra Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Tuttavia, deve essere preparato. Se Putin e Zelensky si incontrassero mai, cio' sara' fatto esclusivamente per definire un determinato documento», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «Il lavoro sul documento - ha aggiunto- si è interrotto molto tempo fa e non è ripreso».


12.31 – La nave italiana ferma a Mariupol che rischia di essere nazionalizzata dai russi

Una nave italiana è ferma a Mariupol da tre mesi per via della guerra. Il rischio è che venga nazionalizzata dai separatisti filorussi che governano la città da settimane. «Abbiamo poche informazioni non sappiamo nulla, d’altronde in tempi di guerra è così. La gente locale ci ha detto che altre due navi estere (che non sono né ucraine né russe) sono state nazionalizzate nei giorni scorsi e la nostra nave dovrebbe essere la prossima», ha detto Augusto Cosulich amministratore delegato del gruppo Fratelli Cosulich che controlla la società armatoriale Vulcania proprietaria della nave Tzarevna.

A bordo ci sono 15mila tonnellate di bramme d’acciaio dirette a Monfalcone. Un carico che vale 12 milioni di dollari. La nave, invece, ha un costo di nove milioni di dollari.


12.15 – L’appello del papa per sbloccare il grano

«Desta preoccupazione – ha detto papa Francesco – il blocco di esportazioni di grano dall’Ucraina da cui dipende la vita di milioni di persone, specialmente dei Paesi più poveri. Rivolgo un accorato appello affinché si faccia ogni sforzo per risolvere tale questione. Per garantire il diritto universale umano a nutrirsi». Il pontefice ha lanciato un appello affinché «non si usi il grano, alimento di base, come arma di guerra».


11.40 – Gazprom annuncia lo stop alle forniture verso la Shell e la Orsted

La società energetica controllata dal governo russo ha reso noto in un comunicato di aver bloccato le forniture di gas alla società danese Orsted e a Shell Energy Europe per non aver rispettato il pagamento in rubli. Dopo Finlandia, Polonia, Bulgaria e Olanda anche la Danimarca rimane a corto del gas russo.


10.59 – Il punto su Severodonetsk

Serhiy Haidai, governatore ucraino di Luhansk, ha dichiarato che la Russia controlla ora il 70 per cento della città di Severodonetsk, dove le truppe russe insieme ai combattenti ceceni stanno concentrando la loro offensiva. La conquista della città è un elemento chiave per conquistare l’intera regione dove dal 2014 sono attive anche le milizie separatiste filorusse.


10.52 – Le nuove armi ipersoniche di Mosca

La fregata Ammiraglio Golovko equipaggiata con armi ipersoniche entrerò in servizio nella Flotta settentrionale russa entro la fine di quest’anno. Ad annunciarlo è il comandante ammiraglio della Flotta, Alexander Moiseev.

Per quanto riguarda invece il nuovo invio di armi americane verso l’Ucraina, il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov ha detto: «Lo consideriamo un fatto puramente negativo, perché inutili sono i tentativi di presentare la decisione come contenente un elemento di autocontrollo».


10.22 – L’editoriale di Joe Biden sul New York Times

Il presidente degli Stati Uniti ha scritto un editoriale per il New York Times nel quale ha delineato la strategia della sua amministrazione nell’attuale guerra in Ucraina.

Il presidente americano ha annunciato un nuovo invio di armi verso Kiev. Ha rassicurato i cittadini su un eventuale conflitto nucleare e ha detto che non ha intenzione di fare pressioni sugli ucraini nel tavolo dei negoziati. 

«L’obiettivo dell’America è chiaro: Vogliamo vedere un’Ucraina democratica, indipendente, sovrana e prospera, con i mezzi per scoraggiare e difendersi da ulteriori aggressioni», ha scritto Biden. Tuttavia, ha anche specificato: «Non incoraggeremo né permetteremo all’Ucraina di colpire oltre i suoi confini. Non vogliamo prolungare la guerra solo per infliggere dolore alla Russia».

Leggi l’approfondimento:


09.56 – Il referendum in Danimarca

La Danimarca decide oggi se entrare a far parte della Difesa dell’Unione Europea dopo 30 anni di deroga in cui ha mantenuto una posizione neutrale per evitare escalation e tensioni militari. Circa 4,3 milioni di danesi sono chiamati a partecipare a un referendum. Stando agli ultimi sondaggi, molti cittadini sono ancora indecisi su quale decisione prendere.


09.24 – La situazione a Severodonetsk

«Da una settimana i russi bombardano senza sosta e ora si combatte nelle strade, nelle case. Sono entrati in città e l’hanno trasformata in una trappola. I soldati ucraini stanno difendendo con orgoglio ogni angolo, ma rischia di finire male. C’è un dispiegamento di forze russe che non ci immaginavamo, speriamo che i nostri resistano», ha detto il sindaco di Severodonetsk Oleksandr Struk.

© Riproduzione riservata