Sono passati più di settanta giorni dall’inizio della guerra in Ucraina. Domani segue le ultime notizie con una diretta costantemente aggiornata.

Cosa c’è da sapere:

  • Siamo alla vigilia del 9 maggio, giorno in cui in Russia si celebra la vittoria sulla Germania nazista. Per domani, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky teme che le truppe di Mosca lancino una vasta offensiva in Ucraina.
  • Nella notte hanno risuonato le sirene antiaeree in quasi tutto il paese. Sarebbero due i morti e sessanta i feriti dopo un raid su una scuola a Luhansk.
  • Il Regno Unito stanzierà altri 1.3 miliardi di sterline per fornire all’Ucraina assistenza militare, economica e umanitaria. Mentre dagli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato di inviare un altro pacchetto di armi dal valore di 150 milioni di dollari.
  • Oggi a Bruxelles si incontrano gli ambasciatori degli stati membri per cercare di trovare un accordo sul sesto pacchetto di sanzioni. La difficoltà è trovare l’intesa sulle tempistiche per introdurre un graduale ma completo embargo al petrolio russo.

19.32 – Il punto sul g7

Di energia e altre sanzioni hanno parlato i leader del g7 in un video incontro ieri in cui ha partecipato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Il presidente americano Joe Biden ha annunciato nuove sanzioni nei confronti di tre stazioni tv russe e dirigenti di Gazprombank. Biden è riuscito a strappare l’impegno di ogni membro del g7 a eliminare gradualmente le importazioni di petrolio russo come gli Stati Uniti, che però sono molto meno dipendenti dal greggio di Mosca, hanno deciso già nelle scorse settimane. Secondo la Cnn che cita un alto funzionario dell’amministrazione Biden, le tre reti televisive sanzionate sono Channel One Russia, Television Station Russia-1, e NTV Broadcasting Company. In totale, solo lo scorso anno, hanno ricevuto più di 300 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie dai paesi occidentali.

Zelensky ha ringraziato i paesi del g7 e ha detto che intende garantire il pieno ritiro delle forze russe dall’intero territorio ucraino oltre che garanzie di difesa per il futuro.


18.30 – Si è concluso il g7

Si è concluso l’incontro online dei leader del g7 che si è incentrato anche sul tema dell’energia. I paesi si sono infatti impegnati a fermare l’import di petrolio dalla Russia.

Al vertice ha partecipato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.


16.35 – Jill Biden e Justin Trudeau in Ucraina

La first lady americana si è recata a sorpresa nella capitale ucraina dove ha incontrato la moglie presidente Volodymyr Zelensky. Olena Zelenska e Jill Biden si sono incontrati in una scuola di Uzhhorod, una città di 100mila abitanti a pochi chilometri dal confine con la Slovacchia, dove la moglie del presidente americano è in visita per affrontare la crisi umanitaria dovuta alla guerra in Ucraina.

«Capiamo cosa significa per la first lady Usa venire qui durante una guerra quando ogni giorno sono in corso azioni militari, dove le sirene suonano ogni giorno, anche oggi», ha detto Zelenska. «Tutti noi sentiamo il vostro sostegno e la leadership del presidente Usa... il vostro amore e sostegno durante questo giorno così importante e simbolico per noi».

Il premier canadese Justin Trudeau è invece in visita nella città di Irpin, pochi chilometri a nord di Kiev. La città è stata quasi interamente distrutta dall’esercito russo.


15.36 – Ancora nessun accordo sul sesto pacchetto di sanzioni

Il Coreper, Comitato dei rappresentanti permanenti, si è concluso poco fa senza raggiungere un accordo sul sesto pacchetto di sanzioni che l’Unione europea ha intenzione di adottare contro la Russia.

«Non sembrano esserci divisioni insuperabili», dicono fonti Ue da Bruxelles. Gli stati sono d’accordo nell’adottare il sesto pacchetto di sanzioni e hanno fatto dei passi avanti ripestto allo scorso mercoledì. «Resta ancora del lavoro da fare, sulla base del principio di solidarietà europea, per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti per gli stati membri con oggettive difficoltà infrastrutturali». Una volta superate le «questioni tecniche legate alla sicurezza degli approvvigionamenti ed alla riconversione infrastrutturale», il pacchetto sarà approvato. Contano di farlo nei prossimi giorni, anche se non è stata decisa la data di convocazione del prossimo incontro del Coreper. 


14.55 – Le dichiarazioni di Cingolani

«Siamo in un’economia di guerra», ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani nel suo intervento al Festival Città Impresa. «Su un secondo Recovery la commissione sta discutendo perché si sta facendo avanti una questione europea», ha precisato Cingolani. «In questa economia di guerra - ha concluso - alcuni Paesi saranno molto più colpiti da queste scelte energetiche di altri».

«Il rigassificatore lo piazzeremo nel posto che ci permetterà di fare più in fretta», ha detto il ministro, ribadendo che nel primo semestre del 2023 sarà già in funzione. 


14.13 – La conferenza stampa dei combattenti ucraini nell’Azovstal

«Ci sono molti militari feriti da evacuare ma combatteremo fino alla fine», ha detto in una conferenza stampa il leader del battaglione ultra nazionalista Azov, Denis Prokopenko.

«Le forze russe stanno continuando a bombardare l’area e stanno cercando di assaltare l'impianto», ha detto invece il vice comandante Svyatoslav Kalina Palamar. «La resa per noi è inaccettabile non avremmo grandi possibilità di sopravvivere se venissimo catturati».

«I russi ci accusano di usare civili come scudi umani. Se si comincia a seguire la loro prospettiva, tutto questo diventa logico, ma pensiamo alla prospettiva dei civili che vedono i bombardamenti indiscriminati sulla città. Trovano rifugio solo qui».

Nei giorni scorsi le moglie di alcuni membri di Azov erano a Roma per chiedere la loro evacuazione. Leggi l’Approfondimento


13.44 – La visita di Draghi negli Stati Uniti

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, sarà in visita negli Stati Uniti a inizio settimana prossima per discutere delle relazioni bilaterali tra i due stati e della guerra in Ucraina.

Al centro dell’incontro c’è anche il coordinamento con gli Alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di contrasto all’aggressione della Russia iniziata lo scorso 24 febbraio. Si parlerà anche dei vertici del G7 e della Nato che sono in programma per il prossimo giugno in cui si discuterà oltre che della guerra anche di sicurezza energetica, alimentare e cambiamento climatico.


13.01 – Il papa sulla guerra

«Alla Vergine Santa presento in particolare le sofferenze e le lacrime del popolo ucraino di fronte alla pazzia della guerra. Continuiamo per favore a pregare ogni giorni il rosario per la pace. E preghiamo per i responsabili delle nazioni, perché non perdano il fiuto della gente che vuole la pace e sa bene che le armi non la portano mai», ha detto papa Francesco alla recita del Regina Caeli.


12.54 – Il telegramma di Putin diretto alle autoproclamate repubbliche del Donbass

«I nostri militari, proprio come i loro antenati, stanno combattendo insieme per liberare il loro suolo dalla feccia nazista», ha scritto il presidente russo, Vladimir Putin, in telegrammi di congratulazioni inviati ai leader delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk in occasione del 77esimo anniversario della vittoria nella Grande guerra patriottica.


12.45 – Le autorità ucraine riferiscono di altri attacchi a Odessa e Mykolaiv, finiti nel mirino dei missili russi durante tutto il fine settimana.


12.10 – «Oggi, il dovere comune è prevenire la rinascita del nazismo, che ha portato tante sofferenze a persone di diversi paesi: è necessario preservare e trasmettere ai posteri la verità sugli eventi degli anni della guerra, i valori spirituali comuni e le tradizioni di amicizia fraterna» si legge nel messaggio del presidente russo Vladimir Putin diffuso dalla stampa del Cremlino, in occasione del 77esimo anniversario della vittoria contro la Germania nazista nella Seconda guerra mondiale.


11.26 – In un’intervista rilasciata al Die Welt, il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha parlato dei rischi di una terza guerra mondiale e di un’escalation nucleare. Svezia e Finlandia possono entrare a far parte dell’Alleanza anche in breve tempo. Il Segretario ha anche ribadito che l’obiettivo dell’organizzazione è di evitare un’ulteriore escalation militare fuori i confini dell’Ucraina che possa dare vita a una terza guerra mondiale.

10.54 – Il tribunale speciale per decidere sui crimini di guerra

«Abbiamo bisogno di un tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l'Ucraina per chiamare la leadership russa a risponderne. Ieri sono intervenuto alla prima conferenza internazionale su questo tema a Vilnius. Grato agli organizzatori e ribadisco il mio appello a sostenere la creazione del Tribunale», ha scritto il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba. 

Un gruppo di lavoro del ministero degli Affari esteri ha già approvato una dichiarazione e un appello firmati da decine di avvocati internazionali e ucraini.

Dopo i fatti di Bucha in Ucraina si è recato anche Karim Khan, capo della Corte penale internazionale, che ha risposto alla richiesta di 39 paesi di fare chiarezza su eventuali crimini di guerra commessi dall’esercito russo mentre controllava il territorio ucraino. Decine di paesi, tra cui anche l’Italia, hanno inviato i loro esperti per raccogliere prove.


10.04 – Atteso il G7 con Zelensky

Nella giornata di oggi i vertici del G7  terranno un incontro a cui parteciperà anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Gli Stati Uniti hanno detto che la data non è casuale visto che ricade alla vigilia del 9 maggio, giorno di festa in Russia.


09.55 – «L’unica scelta politica vera è fermare l'invio di tutte le armi e togliere la fiducia a Draghi. Tutto il resto sono chiacchiere e propaganda elettorale, perché tutti i partiti hanno votato la delega in bianco per armare l’Ucraina fino a dicembre 2022», ha scritto su Twitter il presidente della commissione Esteri del Senato del Movimento cinque stelle Vito Petrocelli, che ora i partiti vogliono far decadere per il suo atteggiamento filorusso nella guerra in Ucraina. Lo scorso 25 aprile ha scritto sui suoi social: «Buona festa della liberaZione». La “Z” è il simbolo della guerra di Mosca in Ucraina.


09.30 – Azovstal

Nella giornata di ieri le autorità ucraine hanno annunciato di aver evacuato tutti i civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. In totale sono oltre trecento le persone portate in salvo, dopo che nei giorni scorsi l’impianto industriale è stato preso di mira da missili e artiglieria pesante. Sul posto rimangono ancora i marines ucraini e i membri del battaglione ultra nazionalista Azov che difendono la postazione. Per loro, e per i medici presenti nell’acciaieria, il presidente Zelensky sta cercando di trovare un accordo di evacuazione grazie anche la mediazione di leader e stati influenti.

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