- «L’attuale legge elettorale costringe a formare alleanze anche eterogenee, ma non è escluso che questa ricomposizione basata sull’omogeneità in politica estera possa avvenire in un secondo momento, dopo il voto».
- « Le coalizioni che vediamo oggi avranno molte difficoltà a restare compatte di fronte ai dilemmi che ci attendono in politica estera».
- «Non basta l’atlantismo: se ci aspettano anni di tensioni con la Russia, ci sarà bisogno anche di più Europa. E bisogna vedere che posizioni prenderà Meloni, una svolta europeista sarebbe ancora più sorprendente e rilevante di quella atlantista».
Attenzione a sottovalutare le democrazie in guerra: hanno risorse insospettabili di cui le autocrazie non dispongono. La riscossa dell’esercito ucraino che riconquista l’area intorno a Kharkiv, con l’esercito di Mosca costretto alla fuga sembra confermare l’analisi di Filippo Andreatta, professore di Relazioni internazionali all’Università di Bologna, formulata prima in un seminario ristretto del think tank Arel con Enrico Letta e poi in un saggio, uscito anche su Scenari. Ne abbiamo discusso i
FOTO
Ukrainian servicemen fire to Russian positions from anti-aircraft gun in Kharkiv region, Ukraine, early Wednesday, Aug. 24, 2022. (AP Photo/Andrii Marienko)



