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Il monito di Navalny e le nostre contraddizioni

 

  • Due anni sono trascorsi dall’avvelenamento con una neurotossina dell’oppositore al regime putiniano, Aleksej Navalny, che, dopo la terapia riabilitativa in Germania, nel gennaio 2021 ha deciso coraggiosamente di ritornare in Russia.
  • Da allora, Navalny ha avviato uno sciopero della fame, si è temuto per la sua salute, per poi riprendersi e continuare a sollecitare l’opposizione extra parlamentare a manifestare contro il regime.
  • Navalny, come un nemo propheta in patria è sempre stato il più noto oppositore di Putin all’estero, ma il più sconosciuto e, spesso, screditato in Russia.

 

Due anni sono trascorsi dall’avvelenamento con una neurotossina dell’oppositore al regime putiniano, Aleksej Navalny, che, dopo la terapia riabilitativa in Germania, nel gennaio 2021 ha deciso coraggiosamente di ritornare in Russia. Le immagini del suo arresto immediato all’aeroporto di Mosca sono state trasmesse in tutti i media internazionali, provocando dure reazioni dei leader e delle organizzazioni occidentali nei confronti delle decisioni del Cremlino. Da allora, Navalny ha avviato uno

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