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Il partito ha pubblicato nei giorni scorsi il Documento finale sui «valori e interessi per una nuova politica estera». Al netto di altre significative omissioni, dalla pace ai movimenti, colpisce il silenzio sulla dimensione di genere.
- La domanda non può che essere diretta, e forse meno retorica di quanto potrebbe sembrare a prima vista: può il principale partito democratico e progressista italiano permettersi di non includere nemmeno nel proprio orizzonte di dibattito programmatico un accenno a una politica estera femminista?
- Il testo fa parte del nuovo numero di Scenari: “Il grande gioco”, in edicola e in digitale dal 18 novembre.
In un paese che incensa la figura dell’esperto di geopolitica (maschile) mentre le diverse prospettive di analisi delle relazioni internazionali stentano ad animare un dibattito pubblico in cui il cittadino possa identificare chiare linee di distinzione, è senza dubbio da salutare con favore ogni passo che aiuti l’emergere di una foreign policy community aperta e partecipata. Al termine di un percorso di consultazione che ha coinvolto un gruppo qualificato di studiosi e specialisti, nei giorni



