I mercenari di Putin

Le sanzioni al gruppo Wagner svelano le ambiguità della Russia sulla guerra

29 July 2019, Libya, Tripoli: A sniper of Libya's UN-backed Government of National Accord (GNA) of Fayez Serraj, aims his rifle during clashes with forces of the self-styled Libyan National Army (LNA) led by Libyan strongman Khalifa Haftar, at the Salah al-Din frontline. Photo by: Amru Salahuddien/picture-alliance/dpa/AP Images
29 July 2019, Libya, Tripoli: A sniper of Libya's UN-backed Government of National Accord (GNA) of Fayez Serraj, aims his rifle during clashes with forces of the self-styled Libyan National Army (LNA) led by Libyan strongman Khalifa Haftar, at the Salah al-Din frontline. Photo by: Amru Salahuddien/picture-alliance/dpa/AP Images
  • Le recenti sanzioni europee nei riguardi il gruppo Wagner rappresentano un passo in avanti dell’Unione europea nella comprensione della natura di guerra ibrida condotta da Mosca in differenti aree di crisi.
  • Forte dei successi in Ucraina e Siria, la Russia ha consolidato ed esportato l’impiego del gruppo Wagner in Libia, Mozambico, Sudan, Repubblica Centrafricana, Madagascar, Venezuela e, dallo scorso ottobre, sarebbe in procinto di fornire assistenza al Mali.
  • Per Mosca la guerra ibrida è un tipo di guerra, piuttosto che un insieme di mezzi per condurre la politica statale, in cui vengono condotte azioni per influenzare, modellare la governance e l’orientamento geostrategico di uno stato.

Le recenti sanzioni europee nei riguardi del gruppo Wagner rappresentano, prima ancora di poterne accertare le capacità di deterrenza, un passo in avanti da parte dell’Unione europea nella comprensione della natura di guerra ibrida condotta da Mosca in differenti aree di crisi. Sin dal conflitto in Ucraina del 2014, le Private Military Companies (PMCs) russe e in particolare il gruppo Wagner hanno agito nonostante la loro natura privatistica, come un moltiplicatore di forze del Cremlino, est

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