L’uomo sospettato di aver aperto il fuoco, ferendo due agenti a Washington D.C., è un cittadino afgano. L’Us Citizenship and Immigration Services, in un post su X, ha annunciato la sospensione «a tempo indeterminato» dell’esame di tutte le domande di immigrazione presentate da chi viene dall’Afganistan. Accuse a Biden
Nel pomeriggio di mercoledì, alla vigilia del giorno del Ringraziamento, a pochi passi dalla Casa Bianca, a Washington D.C. un uomo ha ferito a colpi di arma da fuoco due agenti della Guardia nazionale, ora in condizioni critiche. Erano le 15, ora locale (le 21 in Italia). La persona sospettata è stata ferita e arrestata.
«Una sparatoria mirata», per il sindaco della città, Muriel Bowser. «Un atto di terrore» per il presidente Usa Donald Trump, che al momento dell’attacco non si trovava a Washington, ma a Mar-a-lago, in Florida, per il weekend di festa.
Poiché l’uomo sospettato è stato identificato con Rahmanullah Lakanwal, un cittadino afgano arrivato negli Stati Uniti nel 2021, nell’ambito dell’operazione di ritiro dall’Afganistan, l’Us Citizenship and Immigration Services, in un post su X, ha annunciato la sospensione «a tempo indeterminato» dell’esame di tutte le domande di immigrazione presentate da cittadini afgani, «in attesa di un’ulteriore revisione dei protocolli di sicurezza e di controllo».
L’uomo accusato dell’attacco, però, secondo quanto riporta la Cnn, aveva presentato domanda di asilo nel 2024 e la richiesta che gli era stata concessa nell’aprile 2025, dunque dall’amministrazione Trump, che ha accusato il predecessore Joe Biden di aver permesso l’ingresso del sospettato nell’ambito delle sue politiche e di aver firmato la legge secondo cui «è stato approvato» il suo status «di rifugiato». Biden, ha continuato Trump, è stato «un presidente disastroso, il peggiore nella storia del nostro paese».
«Nessun paese può tollerare un simile rischio per la nostra stessa sopravvivenza», ha detto il presidente Usa, che ha aggiunto, in un post sul suo social Truth: «L’animale che ha sparato ai due membri della Guardia Nazionale pagherà un prezzo altissimo. Dio benedica la nostra Grande Guardia Nazionale e tutti i nostri militari e le forze dell’ordine. Sono persone davvero straordinarie. Sono con voi!», ha aggiunto.
La guardia nazionale
La dinamica della sparatoria ancora non è chiara. Nel frattempo l’amministrazione Trump ha chiesto un dispiegamento di altri 500 soldati della Guardia nazionale a Washington D.C., chiedendo inoltre a una corte d’appello federale di sospendere d’urgenza l’ordinanza di un giudice federale che ordinava il ritiro della Guardia Nazionale dalla città, riporta la Cnn, poiché il giudice aveva stabilito l’illegalità del dispiegamento.
Da agosto, sono stati schierati nella capitale più di 2mila soldati. La tensione è cresciuta, come in tutte le città che sono state militarizzate dal presidente Usa.
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