L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto causa all’emittente Cnn per diffamazione. I suoi legali hanno presentato una querela in questo senso al tribunale della Florida lunedì: secondo gli avvocati, la Cnn avrebbe sfruttato la sua reputazione di fonte giornalistica affidabile per diffamare Trump e «sconfiggerlo politicamente». 

Le accuse

Secondo i legali, a questo scopo la Cnn avrebbe utilizzato termini come «razzista» o «lacchè russo» e lo avrebbe paragonato ad Adolf Hitler. Per Trump, negli ultimi mesi la campagna diffamatoria si sarebbe aggravata perché il network televisivo sarebbe timoroso della candidatura di Trump alle elezioni del 2024. L’ex inquilino della Casa bianca non ha ancora sciolto la riserva a questo proposito. 

L’ex presidente sarebbe rimasto particolarmente colpito dall’uso dell’espressione «The big lie», la grande bugia, utilizzata per descrivere la sua posizione sui presunti brogli che gli sarebbero costati la vittoria nel 2020. 

Secondo quanto si legge nella querela, l’espressione sarebbe stata utilizzata oltre 7.700 volte da gennaio 2021 con lo scopo di spaventare e provocare la popolazione. 

La Cnn si sarebbe anche rifiutata di fare seguito alla richiesta di Trump presentata a luglio scorso di ritirare 34 articoli e servizi tv che riteneva diffamatori. 

La richiesta degli avvocati è di 475 milioni di dollari di risarcimento che andrebbero a rinfrancare Trump dei danni subiti a livello di reputazione e per il «dolore, l’umiliazione e le sofferenze emotive subite». 

La Cnn non ha ancora preso posizione. Non è la prima volta che Trump scredita media che considera “ostili” come «fake news». L’ex presidente ha annunciato ulteriori querele nei confronti di altri media. 

Trump è già coinvolto in numerose vicende giudiziarie e una Commissione speciale del Congresso si sta occupando di ricostruire cosa è successo durante gli attacchi al Campidoglio del 6 gennaio 2021 e quali siano i legami della manifestazione violenta con il presidente uscente. 

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