Il presidente Donald Trump ha detto nel corso del comizio in Michigan per i cento giorni di presidenza che i cinesi «vogliono trovare un accordo» con gli Stati Uniti sui dazi.
Trump ha difeso la sua decisione, inclusi i dazi a Messico e Canada, accusati di essere «sovvenzionati» dagli Usa. Trump ha anche criticato Wall Street, per aver reagito negativamente ai dazi, dicendo: «Noi vogliamo proteggere la gente, non i politici».

Trump si è anche a lungo soffermato sull'immigrazione, il suo cavallo di battaglia. Il numero degli ingressi di migranti senza documenti al confine con il Messico è «crollato del 99,9%: solo tre persone sono entrate», ha detto rivendicando il suo successo.

«Congratulazioni America. Se non avessimo vinto le elezioni, i democratici avrebbero consentito l'invasione di 30-40 milioni di illegali, molti dei quali criminali», ha aggiunto criticando i giudici, colpevoli - a suo avviso - di rallentare la sua azione sui migranti. «Nulla fermerà la mia missione di rendere l'America di nuovo sicura», ha assicurato Trump. Dai migranti il presidente è poi passato, come detto, all'economia soffermandosi sui dazi e sull'inflazione. Nel suo mirino è tornato Jerome Powell che, però, non ha mai nominato.

«L'inflazione è praticamente in calo. C'è una persona alla Fed che non sta facendo un buon lavoro», ha messo in evidenza il presidente Usa ammettendo che non dovrebbe criticare il capo della banca centrale americana. 

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