la rivoluzione è un ricordo lontano

I tunisini tornano in piazza contro l’autoritario Saied

Foto Matteo Garavoglia
Foto Matteo Garavoglia

 

  • Dopo settimane di relativa calma in migliaia protestano al Bardo contro il presidente, che a luglio ha esautorato il parlamento. Nel paese si sovrappongono tre crisi: istituzionale, economica e ambientale.
  • La stampa è stata bersaglio di pesanti contestazioni da parte dei manifestanti. Al canale Al Arabiya è stato impedito di trasmettere in diretta, mentre diversi slogan di protesta sono stati rivolti contro la Francia e i suoi media.
  • Le finanze dello stato sono quasi esaurite, il debito pubblico rappresenta ormai il 100 per cento del Pil. La legge di bilancio per il 2022 non è stata neanche abbozzata.

 

Una tipica e tranquilla domenica a Tunisi è stata segnata dalla ripresa di qualcosa che non si vedeva da settimane: una manifestazione contro la stretta imposta dal presidente della Repubblica Kais Saied il 25 luglio scorso. Questa volta a cambiare è stato il luogo. Da avenue Bourguiba, l’epicentro della cosiddetta Rivoluzione dei gelsomini del 2011 e delle proteste che fino a un mese fa interessavano la capitale, gli oppositori di Saied si sono trasferiti vicino al parlamento, al Bardo. Un

Per continuare a leggere questo articolo