All'alba le sirene hanno cominciato a risuonare in tutta l'Ucraina, mentre il fuoco delle esplosioni causate dai bombardamenti russi stava già divorando alcuni quartieri di Kiev. Nella capitale ucraina quattro le persone che hanno perso la vita: tra loro, anche una bambina di 12 anni, ha riferito il sindaco Vitaly Klitschko. Il primo cittadino ha chiesto ai residenti di rimanere nei rifugi mentre i servizi di emergenza sono ancora al lavoro in tutta la città per spegnere gli incendi e scavare tra le macerie per salvare i superstiti.

Quando polvere e fumo si saranno posati, si conoscerà il numero esatto delle vittime dell'attacco che ha già ferito 42 persone nella regione di Kiev e almeno 31 civili a Zaporizhia, dove da sabato la centrale nucleare - la più grande d'Europa - è senza elettricità. In seguito alle operazioni russe a lungo raggio, Varsavia, che era già in massimo livello d'allerta dopo le incursioni dei droni russi, ha ordinato la chiusura del suo spazio aereo al confine meridionale e ha fatto decollare i suoi caccia, insieme a quelli dell'Alleanza, per proteggere e pattugliare i cieli.

Un attacco a ondate

Si tratta - ha reso noto l'Aeronautica ucraina che stanotte ha abbattuto 43 missili e un numero molto più elevato di droni - del terzo bombardamento più massiccio mai registrato dal febbraio 2022. Dal monitoraggio dei militari si evince che si è trattato di un attacco a ondate: sciami di droni hanno preso di mira diverse regioni ucraine, ma poi hanno deviato la rotta verso la capitale che ha cominciato a tremare per un fuoco di fila senza precedenti.

Il primo attacco ha svegliato gli abitanti del distretto Solomianskyi poco dopo le quattro del mattino: dopo il tonfo dei primi colpi, le fiamme hanno avvolto un palazzo di cinque piani e un fumo nero ha cominciato a percorrere le strade. Per Timur Tkachenko, capo dell'amministrazione militare di Kiev, sono state danneggiate una quindicina di zone della capitale, inclusi un asilo a Sarnytskyi e l'istituto di cardiologia.

«Colpiti solo obiettivi militari», ha fatto sapere la Russia (FOTO EPA)

Il secondo attacco è arrivato verso le cinque, un'ora dopo: i missili russi lanciati da bombardieri strategici hanno raggiunto la capitale, mentre razzi Kalibr sono stati puntati contro Zaporizhzhia. Dunque: dopo i droni, i missili. E poi, dopo i missili, ancora droni: l'ultimo sciame, composto da centinaia di Shahed, è arrivato alle sei del mattino. Le forze russe non hanno risparmiato le zone intorno a Odessa, Dnipropetrovsk, Sumy.

«La Russia ha lanciato un altro massiccio attacco aereo sulle città ucraine mentre la gente dormiva», ha scritto il ministro degli Esteri Andriy Sybiha, diffondendo immagini degli incendi: «Ancora una volta, centinaia di droni e missili hanno distrutto edifici residenziali e causato vittime civili». In totale, contro tutte le regioni ucraine, il martellamento aereo russo è andato avanti per dodici ore con «quasi 500 droni d'attacco e oltre 40 missili, tra cui i Kinzhal» ha detto Volodymyr Zelensky.

«Rappresaglia per la settimana all’Onu»

Per il presidente ucraino si tratta di una rappresaglia: «Questo vile attacco è arrivato come il culmine virtuale della settimana dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite ed è così che la Russia sta rendendo nota la sua vera posizione». Chiede nuovamente agli alleati di esercitare pressione contro il Cremlino per mettere fuori gioco il commercio energetico che finanza la macchina da guerra del presidente russo Vladimir Putin: «Chiunque desideri la pace dovrebbe sostenere gli sforzi del presidente Donald Trump e bloccare tutte le importazioni russe. Il momento di un'azione decisiva è atteso da tempo».

Gli ha fatto eco il capo del suo staff presidenziale, Andriy Yermak: «Ci sarà una risposta a queste azioni. Ma anche i colpi economici dell'Occidente contro la Russia devono essere più forti». Mosca intanto nega tutte le accuse: nei mirini della sua Difesa, ha riferito, c'erano solo «aziende del complesso militare-industriale ucraino».

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