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Un ex dirigente del ministero degli Esteri israeliano dice che Israele si sta ritagliando un ruolo da interlocutore fra Russia e Ucraina che ne aumenterebbe il prestigio internazionale.
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A Washington la prudenza dello stato ebraico rispetto alla guerra di Vladimir Putin causa malumori: «È ora che decidano da che parte stare”, ha detto un ex segretario della Difesa statunitense.
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro Naftali Bennett avrebbero discusso la possibilità di lanciare Gerusalemme come possibile sede di negoziati per il cessate il fuoco. L’israeliano è anche in contatto con il presidente russo.
«Non ho memoria di un’altra guerra in cui Israele fosse considerata un interlocutore e potenziale mediatore da entrambe le parti in conflitto”, dice da Gerusalemme un ex alto funzionario del ministero degli Esteri israeliano. «Il nostro primo ministro sente Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky e si fa portatore dei loro messaggi. Se questo calcolo strategico andasse a buon fine la conseguenza sarebbe un successo diplomatico che non mi pare abbia precedenti». Il prezzo da pagare è una minore sint



