Nel sesto giorni di invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin l’intensità degli scontri sta iniziando a crescere seriamente. Domani segue la giornata con una diretta costantemente aggiornata.

Cosa c’è da sapere

  • I negoziati di pace di ieri non hanno prodotto grandi risultati, ma le due delegazioni hanno detto che potrebbero esserci nuovi incontri in questi giorni.
  • Almeno 70 soldati ucraini sono morti nel bombardamento della loro caserma, nell’est del paese. 
  • Nel frattempo, un convoglio militare lungo 60 chilometri sta procedendo lentamente da nord verso la capitale Kiev, colpita anche questa notte dai bombardamenti.
  • Nel sud del paese la città di Kherson è circondata e questa mattina soldati russi sono stati ripresi mentre pattugliavano le sue strade.
  • Si attende di vedere l’effetto delle sanzioni sull’economia russa, mentre l’Europa ha annunciato importanti consegne di armi all’Ucraina.
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18 – Mosca ha raccomandato agli abitanti di Kiev di lasciare le proprie abitazioni annunciando contestualmente che i bombardamenti delle città si faranno più frequenti. 

Secondo l’intelligence ucraina, l’esercito russo starebbe pianificando una provocazione per giustificare l’ingresso di truppe bielorusse in territorio ucraino. Minsk avrebbe già schierato 300 carri armati in prossimità della frontiera.

16.45 – Le forze russe hanno colpito la torre tv di Kiev. Le autorità cittadine avrebbero promesso di riparare i danni il prima possibile per permettere la ripresa delle trasmissioni. 

L’attacco ha provocato cinque morti. Lo ha comunicato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha sottolineato la vicinanza della torre a Babyn Yar, dove ebbe luogo il più grande massacro di ebrei commesso dall’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale. Nella valle furono uccise oltre 33mila persone. 


16 – La Farnesina sposta a Leopoli l’ambasciata italiana. Il ministero degli Esteri ha diffuso il seguente messaggio: «In ragione del deterioramento della situazione di sicurezza a Kiev e della conseguente impossibilità di garantire una piena funzionalità, è in corso il trasferimento a Leopoli dell'Ambasciata d'Italia a Kiev per continuare a svolgere le proprie funzioni, così come altre ambasciate già trasferitesi, che erano presenti a Kiev». Nel trasferimento, riferisce l’Ansa, sono stati portati in salvo anche una ventina di minori, tra cui sei neonati. 

Intanto, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha detto che «i cittadini e le strutture della Ue coinvolti nella fornitura di armi letali alle Forze Armate Ucraine saranno ritenuti responsabili di qualsiasi conseguenza di tali azioni nel contesto dell'operazione militare speciale in corso. Non possono non capire il grado di pericolo delle conseguenze», aggiungendo anche che «l'Ue si è definitivamente schierata con il regime di Kiev, che ha scatenato una politica di genocidio contro parte della sua stessa popolazione».


15 – Segnalazione sul fronte diplomatico, dal lato di Pechino.


14 – Mentre il dibattito all’Europarlamento è in corso, Kiev vive momenti difficili. Il ministero della Difesa russo ha avvertito gli abitanti della capitale ucraina che si prepara a colpire bersagli. Annuncia attacchi sui centri tecnologici: chi abita in zona si allontani, è il monito del Cremlino.


12.30 – L’Europarlamento discute della guerra.

Interviene anche Volodymyr Zelensky in videocollegamento. «Non distinguo il giorno dalla notte, e la mia popolazione rischia la vita, anche i bambini. Stiamo combattendo per la sopravvivenza, e anche per diventare membri dell’Ue. Senza di voi l’Ucraina rimane sola». 

La presidente Roberta Metsola: «Siamo in guerra, una guerra scelta da Putin. Risponderà, assieme a Lukashenko, per i crimini internazionali che sta compiendo». Scroscio di applausi mentre la presidente esprime il suo supporto a Kiev. Il discorso integrale.

Il presidente del Consiglio europeo: «Putin, ferma la guerra e parliamo». Charles Michel conferma la richiesta di Zelensky per avviare la procedura di acquisizione dello status di candidato, e dice che la Commissione dovrà avviare la sua valutazione che poi il Consiglio voterà.

«La guerra è tornata in Europa, dopo quella dei Balcani». «Non è attacco a Ucraina ma scontro tra due mondi, tra rule of law e legge della pistola», dice la presidente della Commissione Ue citando un giornale ucraino (il Kiev Independent). «Questa, è la nostra dimostrazione di forza: la gente che protesta per la pace e che accoglie gli ucraini. Grazie a Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria per l’accoglienza che stanno garantendo». Von der Leyen conferma che proporrà l’attivazione della direttiva ad hoc. «Abbiamo attivato più ampio pacchetto di sanzioni, alla velocità della luce, e messo al bando la propaganda russa: un caso inedito».

L’alto rappresentante Ue Josep Borrell evoca la seconda guerra mondiale e «il male del quale in realtà non ci siamo mai liberati», per poi parlare della bussola strategica (il piano di difesa comune) e della scelta di inviare armi a Kiev. «Per essere in pace bisogna essere in due mentre per essere in guerra basta uno», dice riferendosi a Putin. Poi Borrell fa riferimento al potere di bilancio degli eurodeputati, «pensate a questa crisi e alla prossima aggressione di Putin».


12.00 – Cosa c’è da sapere sulla no-fly zone


11.00 – La relazione sull’Ucraina di Mario Draghi al Senato


10.00 – Agenda europea ed italiana

Il presidente del Consiglio Mario Draghi sta parlando al Senato sull’attacco russo in Ucraina.

Alle 12.30, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlerà al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria. Interveranno anche la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.


9.50 – Lukashenko, la Bielorussia non combatterà in Ucraina

Il leader bielorusso Alexander Lukashenko ha detto che le truppe del suo paese non parteciperanno alle operazioni militari in Ucraina. La partecipazione era ritenuta sempre più probabile negli ultimi giorni e analisti americani avevano indicato segni di preparazione in alcuni reparti dell’esercito bielorusso.

La Bielorussia ha comunque un ruolo centrale nell’attacco russo. Dal territorio del paese sono partite le truppe che al momento attaccano la capitale ucraina Kiev, mentre le basi aeree e missilistiche bielorusse sono regolarmente utilizzate dalle truppe russe.


9.00 – L’attacco a Okhtyrka

Questa notte una caserma nella città di Okhtyrka, vicino a Sumy, nell’est del paese, è stata colpita da uno dei più intensi bombardamenti scatenati dai russi fino a questo momento. L’edificio è stato quasi completamente distrutto e 70 militari che si trovavano al suo interno sono stati uccisi.

L’attacco è uno dei segnali dell’aumento di intensità delle operazioni dell’esercito russo, che negli ultimi giorni ha iniziato a impiegare in modo sempre più massiccio artiglieria pesante e bombe a grappolo, come nel bombardamento a Kharkiv di ieri, costato la vita a decine di persone secondo il governo ucraino.

Secondo diversi analisti militari, il piano dell’esercito russo prevedeva l’eliminazione del governo ucraino con un rapido attacco su Kiev, ma la resistenza dell’esercito locale ha frustrato i tentativi di una rapida vittoria. Ora, con l’arrivo sul campo delle forze più pesanti, i russi stanno cambiando tattica. Il rischio ora è quello che alla popolazione e alle città vengano inflitti danni molto maggiori.gg

Anche Kharkiv, la seconda città del paese, è stata colpita di nuovo. Questa mattina, un missile di grosse dimensioni ha colpito il palazzo del governo regionale. Per il momento non ci sono notizie di decessi, ma circa dieci persone sono rimaste ferite.

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