Luis Elizondo ha lavorato per anni al Pentagono e per qualche tempo è stato il direttore di un programma per lo studio degli Ufo, gli oggetti non identificati. Quando ha lasciato il suo lavoro per la difesa degli Stati Uniti è entrato in un’azienda privata che si occupa soprattutto di ricerca e di intrattenimento su temi legati allo spazio, fondata dall’ex chitarrista dei Blink-182.

Ha capito che c’era un aspetto del suo passato che poteva essere sfruttato più degli altri: la conoscenza diretta di presunte informazioni segrete che avevano a che fare con gli extraterrestri. Così ha iniziato a rilasciare interviste promettendo rivelazioni scottanti. Ha collaborato alla realizzazione di documentari e approfondimenti, spesso dai toni sensazionalistici. Ha distribuito alla stampa tre video declassificati che testimoniano l’avvistamento di oggetti volanti non identificati.

Il Pentagono ha infine smentito che Elizondo abbia avuto un ruolo chiave nel programma sugli Ufo, ma lo ha fatto troppo tardi, quando Elizondo era già diventato un eroe degli ufologi. Per loro era la prova che il sistema stava franando e al di sotto, finalmente, stavano filtrando i primi rivoli della verità.

Il libro

Anche perché nel frattempo qualcosa è successo davvero. Poco più di un anno fa è stata ufficializzata l’autenticità di alcuni video che mostrano il volo di oggetti non identificati. Nell’estate, il dipartimento della Difesa ha messo in piedi un gruppo di lavoro per cercare una spiegazione. Nel contesto dei finanziamenti per combattere il Covid-19, l’allora presidente, Donald Trump, ha stanziato una parte di fondi proprio per lo studio degli Uap (i fenomeni aerei non identificati).

«La verità è che ci sono questi filmati di oggetti nei cieli che non sappiamo esattamente cosa siano», ha detto lo scorso maggio un altro ex presidente, Barack Obama, in un’intervista al Late Night Show. «Non riusciamo a spiegarci come si muovono e la loro traiettoria».

Le stesse conclusioni sono contenute nel primo report diffuso a fine giugno dalla commissione finanziata da Trump. Si certifica che ci sono 144 oggetti o fenomeni aerei, documentati dai militari nei cieli degli Stati Uniti a partire dal 2004, che non hanno ancora una spiegazione. In alcuni casi (18, descritti in 21 report) è praticamente sicuro che non siano stati causati da una tecnologia conosciuta dagli Stati Uniti.

Alcune delle rivelazioni di Elizondo sono sembrate all’improvviso più credibili e lui è tornato al centro della ribalta mediatica. Il frammento della trasmissione della Cbs in cui è stato ospite ha quasi 10 milioni di visualizzazioni su YouTube. Quello della Cnn ne ha due milioni, la registrazione della diretta del Washington Post un milione e 800mila.

Dopo una contesa fra le principali case editrici americane, Elizondo ha annunciato nei giorni scorsi di aver firmato un accordo con HarperCollins per pubblicare il suo libro. Dove, manco a dirlo, promette «rivelazioni scioccanti». Con dettagli che finora non sono mai stati diffusi.

Cospirazioni

La passione per gli Ufo ha più di settant’anni di vita. Per ricostruirne le radici bisogna tornare al 1947, quando un aviatore americano, Kenneth Arnold, ha raccontato di essersi imbattuto in nove oggetti non identificati, descritti come dischi volanti che sorvolavano la catena delle cascate. Secondo David G. Robertson, un ricercatore che si è specializzato sul tema, da sùbito la presunta scoperta degli Ufo è stata accompagnata negli Stati Uniti da due aspetti paralleli.

Da un lato, la teoria del complotto: l’idea che ci sia un potere, in genere governativo, che sa tutto degli alieni ma ce lo tiene nascosto. Dall’altro, la dimensione spirituale: la comparsa degli Ufo come rivelazione su cui basare nuove credenze e religioni.

Già nel 1950 Frank Scully ha scritto un libro sui dischi volanti, intitolato Behind the flying saucers. Ha sostenuto per la prima volta una teoria diventata poi molto popolare: alcuni dischi volanti potrebbero essersi schiantati sulla Terra. Il governo degli Stati Uniti li starebbe studiando, ovviamente tenendo tutto nascosto al resto della popolazione.

Nel 1956 Grey Barker ha introdotto il concetto di “Men in black”: l’idea che ci siano agenti segreti che si sbarazzano dei testimoni oculari e delle prove dell’incontro fra uomini ed extraterrestri.

Carl Jung è stato fra i primi a dare un senso spirituale agli Ufo. Come spiega Robertson, riteneva che fossero la proiezione della spiritualità e della psicologia umana in fase di sviluppo. Helena Blavatsky, fra le fondatrici della società teosofica, diceva di avere appreso le basi della sua dottrina da maestri illuminati che vivevano nel Tibet. Charles Leadbeat e Annie Besant hanno sviluppato ulteriormente il concetto, immaginando che i maestri vivano su Venere o altri pianeti lontani.

Dopo questi primi tentativi nel tempo si sono costruite teorie molto diverse, che talvolta finiscono per contaminare in maniera significativa la struttura portante di sette e religioni, come avviene ad esempio per Nation of Islam, Heaven’s Gate e Scientology. Accanto al dibattito serio sull’esistenza degli alieni, si sono sviluppate teorie che mescolano in maniera confusa superstizioni, sociologia, filosofia e talvolta paura.

Tutto questo ha avuto una grande presa sulla parte più paranoide della politica americana. Diventando un affare che ha poco a che fare con lo spazio. E molto con i problemi di noi terrestri quaggiù.

Ufo e QAnon

Non sorprende quindi che l’ufologia sia tornata di moda negli Stati Uniti proprio in coincidenza con la diffusione di nuove teorie cospirazioniste. Secondo i dati del National Ufo Reporting Center degli Stati Uniti, raccolti da Statista, nel 2020 sono stati documentati 7.267 avvistamenti di Ufo nel mondo. Nel 1990 gli avvistamenti erano stati appena 319. Ovviamente la differenza è data anche dall’evoluzione tecnologica che ha reso più semplice filmare qualsiasi strano oggetto volante. Ma non c’è solo questo.

Infographic: UFO Sightings Are Taking Off Again | Statista Leggi su Statista

Secondo un’indagine condotta la scorsa primavera dal Pew Research Center, il 61 per cento degli americani ritiene che esistano forme intelligenti di vita in altri pianeti. Allo stesso tempo, come scrive il Washington Post, lo spirito che ha tenuto uniti per anni gli ufologi – nel disperato tentativo di unire i puntini che davano forza a una teoria – ora si ritrova nelle cospirazioni nate o alimentate sui social media.

Come per i seguaci di QAnon, che ritengono che Hillary Clinton sia a capo di una rete globale di pedofili. O come succede per chi crede che il Covid-19 non esista o che Donald Trump sia stato il bersaglio dei brogli elettorali durante le ultime elezioni presidenziali.

La pericolosità di queste teorie si è vista chiaramente lo scorso gennaio, durante l’assalto al Congresso degli Stati Uniti.

All’apparenza cercare le prove di un piano segreto per nascondere le conoscenze degli Ufo sembra meno pericoloso. Non la pensa così Mick West, che guida un forum americano che tenta di smontare le teorie più fantasiose: «Se credi in qualcosa di estremo che preveda anche l’insabbiamento da parte del governo, allora ti sarà più facile credere anche che abbia truccato le elezioni», ha detto in un’intervista a Popular Science. Il punto di partenza irrazionale è più o meno lo stesso.

Il report condiviso nei mesi scorsi dal Pentagono avrebbe dovuto segnare una svolta sulla strada della trasparenza. In realtà ha solo dato nuova linfa agli ufologi più cospirazionisti.

Luis Elizondo non poteva sperare di meglio per il suo libro.

 

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