I mercenari della società russa Wagner hanno rivendicato la conquista di Soledar, una strategica cittadina nell’Ucraina orientale, in quella che costituirebbe la loro prima vittoria militare negli ultimi sei mesi di combattimento. Secondo gli ucraini, però, ci sarebbero ancora in corso intensi combattimenti nel centro della cittadina.

Se Soledar dovesse cadere, per gli Ucraini diventerebbe difficile continuare a difendere Bakhmut, una città poco distante che da mesi e al centro dei combattimenti più intensi di tutto il fronte e che per i militari di Wagner costituisce un obiettivo non solo militare, ma anche politico e mediatico.

La città

Soledar è una città mineraria che prima della guerra aveva circa 10mila abitanti. Si trova nell’est del paese, nella regione di Donetsk, vicino alla strada che porta da Bakhmut a Sloviansk, la principale città sotto controllo ucraino nell’area.

Situata a poca distanza dalla linea fortificata che dal 2014 separa gli ucraini dai separatisti filorussi del Donbass, Soledar si è trovata per i primi mesi di guerra su un fronte relativamente tranquillo. I combattimenti veri e propri in città sono iniziati alla fine di agosto, con l’inizio dell’offensiva russa contro Bakhmut. 

Per gli ucraini, Soledar e le sue profonde miniere di sale costituiscono il fondamentale fianco sinistro della linea difensiva nell’area. Persa Soledar, continuare a rifornire Bakhmut potrebbe diventare impossibile e gli ucraini potrebbero trovarsi costretti a ritirarsi dalla città che difendono da mesi. Secondo il ministero della Difesa britannico, questa ritirata non sarà immediata, grazie ai rifornimenti accumulati dagli ucraini e alle loro forti posizione difensive.

La battaglia

Ucraini e russi sono concordi nel dire che le battaglie intorno a Soledar e Bakhmut sono le più violente dall’inizio della guerra. «A Soledar nessuno conta i morti», ha detto alla Cnn un soldato ucraino della 46esima brigata aeromobile che difende la città. Soltanto il 7 gennaio ci sarebbero stati 76 diversi attacchi di artiglieria contro le posizioni ucraine.

Anche il finanziatore di Wagner, il miliardario russo Yevgeny Prigozhin, ha ammesso la difficoltà della battaglia. In un video girato al fronte e pubblicato la scorsa settimana, Prigozhin dice che in città «c’è una fortezza in ogni casa». Secondo Prigozhin «a volte ci vuole un’intera settimana ad occupare una sola abitazione».

Gli ucraini accusano i russi di utilizzare tattiche brutali per avanzare. Wagner, dicono, avrebbe reclutato fino a 40mila ex carcerati che ora utilizza come carne da cannone in assalti «a ondate» contro le linee ucraine. Soltanto quando questi attacchi individuano un punto debole i russi farebbero ricorso alle loro truppe scelte e ai mezzi blindati.

Quello che è certo è che nei primi giorni del nuovo anno i russi sono riusciti ad avanzare in modo significativo. Immagini diffuse da account social vicini a Wagner, mostrano soldati russi nel centro della città. Lo stesso Prigozhin si è fatto fotografare in uniforme dentro una delle miniere che corrono sotto la città – così grande che alle sue spalle si intravede un carro armato.

Una vittoria inutile?

Le opinioni sono discordanti sull’importanza strategica di Bakhmut e Soledar. Diversi esperti sostengono che l’avanzata in questa area porterà i russi in un vicolo cieco poiché sarà difficile sfruttarla per un’ulteriore avanzata verso Sloviansk senza occupare altre località strategiche che restano saldamente in mano ucraina.

D’altro canto, gli ucraini si stanno impegnando a fondo da mesi per difendere l’area, sacrificando soldati e materiale. Gli esperti militari, tanto gli ucraini quanto gli alleati, stanno iniziando a domandarsi se non sia stato un errore accettare battaglia alla condizioni imposte dai russi e sacrificare così tante truppe nella difesa di una località con una ridotta importanza strategica.

Soldati, munizioni e mezzi persi dagli ucraini non saranno più disponibili per le future offensive di primavera il che a sua volta potrebbe portare a minori riconquiste territoriale e quindi, in un’ultima analisi, ad un conflitto più lungo.

Il ruolo di Wagner

Chi sta guadagnando dalla battaglia è il finanziatore di Wagner Prigozhin che da sette mesi ha impegnato gran parte della forza della sua compagnia militare semi-privata per dimostrare al presidente russo Putin che i suoi uomini sono gli unici in grado di conquistare terreno. Se fino ad oggi il suo era sembrato un tenativo disperato che stava portando solo al risultato di dissanguare le sue forze, i segnali di vittoria a Soledar indicano che forse la sua scommessa non è stata del tutto sbagliata.

Come a voler rimarcare i suoi meriti, ieri Prigozhin ha sottolineato che soltanto truppe Wagner sono impegnate nei combattimenti a Soledar. Un’affermazione smentita oggi dal ministero della Difesa russo, che ha parlato di aerei, artiglieria e soldati delle truppe regolari impegnate nella battaglia.

Una differenza di vedute che dimostra come lo scontro in corso sul campo sia affiancato da una battaglia interna alla leadership russa, in cui Prigozhin e i suoi alleati sono impegnati in una lotta mediatica con il ministero della Difesa e gli alti ranghi dell’esercito.

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