Oggi è il 90esimo giorno dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, Domani segue le notizie con un liveblog costantemente aggiornato. Clicca qui per vedere gli ultimi aggiornamenti.

Cosa c’è da sapere

  • Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ha detto che un accordo sull’embargo europeo al petrolio russo potrebbe arrivare «entro pochi giorni».
  • Secondo l’intelligence britannica, la strategica città di Severodonetsk, in Donbass, è stata quasi circondata dall’esercito russo. Ci sarebbero circa 20 chilometri tra i due punti più vicini dell’accerchiamento.
  • Nel suo consueto discorso notturno, Zelensky ha chiesto nuove armi agli alleati e ha detto che l’Ucraina rimane aperta alla possibilità di scambiare prigionieri con la Russia.
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19.51 – I russi puntano ai confini adi Luhansk

«Nella direzione di Donetsk, il nemico continua a condurre operazioni offensive attive, cercando di sfondare le difese delle nostre truppe e raggiungere i confini amministrativi della regione di Luhansk», ha detto lo Stato maggiore dell’esercito ucraino in serata. Kiev denuncia anche attacchi aerei su infrastrutture civili a Kramatorsk, Lyman e Slovyansk. Verso Severodonetsk, i russi avanzano verso la città e i combattimenti continuano.


18.25 – Si intensifica l’invasione nel Donbass

Secondo quanto ha detto il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzyanyk, l’offensiva militare russa è entrata «nella sua fase più attiva». Le truppe di Mosca stanno cercando di accerchiare le forze ucraine a Severodonetsk e Lysychansk, due città sulle rive del fiume Siversky Donets nella parte orientale del paese.


16.48 – Il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orbán ha scritto al presidente del Consiglio europeo per dire che le nuove sanzioni proposte dall’Ue non dovrebbero essere discusse la prossima settimana. Secondo il leader ungherese è improbabile che si possa trovare una soluzione europea entro quella data e che non è in grado di accetterà tutte le sanzioni finché non saranno risolte tutte le questioni in sospeso.


16.27 – Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol Vadym Boychenko, ha dichiarato che hanno trovato circa duecento corpi in un seminterrato di un grattacelo crollato per via dei bombardamenti nella nota città portuale nel sud-est del paese che di fatto è in mano ai russi da settimane.


15.30 – La proposta ucraina per esportare il grano bloccato nei porti

Kiev ha proposto al G7 dell’Agricoltura che si è tenuto a Stoccarda lo scorso 13 maggio di creare un’organizzazione internazionale dei principali paesi esportatori di cereali, per risolvere il blocco dei silos presenti nei porti ucraini. Ci sono discussioni in corso per creare un’alleanza che ricalca la linea del modello Opec, riguardante i paesi esportatori di petrolio. «Vogliamo che i principali esportatori globali di cereali, come Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Ucraina e Unione Europea, si uniscano per proteggere i loro interessi sul mercato globale».

Nel frattempo, Mykola Horbachov, presidente dell’associazione ucraina del Grano, intervistato dall'AdnKronos ha detto che per quest’anno è prevista una diminuzione del raccolto pari al 40 per cento.


14.00 – Respinto l’appello di Navalny

Alexei Navalny, attivista russo e uno dei principali oppositori di Putin ha perso il ricorso in appello. Il tribunale di Mosca ha confermato la sua condanna a 9 anni di reclusione in un carcere di sicurezza, stabilita con la sentenza dello scorso 22 marzo. L’accusa era quella di per frode e oltraggio alla corte. Ora, ha scritto in un tweet Oleg Kozlovsky di Amnesy International, Navalny «sarà trasferito in una colonia penale a regime rigoroso. Non solo affronterà condizioni ancora più dure, ma avrà anche meno visite familiari». Durante l’udienza alla quale partecipava in collegamento video dal carcere dove è detenuto da oltre due anni, Navalny ha detto che Putin è «un folle» e che la sua è una «guerra stupida basata su bugie».


12.25 – Il problema del grano ucraino

Il primo treno carico di grano ucraino è arrivato questo mattina in Lituania, dove sarà imbarcato su una nave cargo nel porto di Klapedia.

Le difficoltà ad esportare i cereali ucraini è una delle principali ragioni dell’imminente crisi alimentare che rischia di colpire il Nord Africa e parte dell’Asia. L’Ucraina è il secondo esportare di cereali al mondo dopo la Russia e il suo governo dice di avere circa 20-25 milioni di tonnellate pronte ad essere vendute sui mercati internazionali. Ma con i porti sul Mar Nero occupati dalla Russia o bloccati dalla sua marina, l’Ucraina non ha infrastrutture sufficienti a esportare tutto il suo grano. Piccoli spostamenti via treno o via fiume sono tutto ciò che è in grado di fare al momento.

12.15 – La Russia rafforzerà i legami con la Cina

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto oggi che la Russia intende rafforzare la sua cooperazione con la Cina. Il vicino asiatico della Russia ha sviluppato tecnologia «per nulla inferiori a quelle dell’occidente». Lo scambio tra i due paesi, ha detto, comporterà «mutui benefici». Secondo Lavrov, se e quando l’occidente vorrà rivedere i suoi rapporti con la Russia, il governo russo deciderà se questo gli converrà o meno.


11.25 – La situazione al fronte

In Ucraina si continua a combattere sul fronte del Donbass, da settimane la principale regione del paese dove si svolgono combattimenti ad alta intensità. Qui, la situazione per gli ucraini è sempre più difficile. In particolare, la città di Severodonetsk è minacciata e potrebbe presto cadere. Secondo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, quella in corso «è la più grande offensiva che l’Europa abbia visto dalla fine della Seconda guerra mondiale».

Il governatore della regione ha detto che i russi bombardano «in modo caotico e continuo». Anche se la città è stata in gran parte abbandonata, quattro civili sarebbero morti questa notte quando un proiettile di artiglieria ha colpito la loro abitazione. 


10.25 – Oggi è previsto l’arrivo in Turchia di due delegazioni di alto livello formate da diplomatici svedesi e finlandesi. La loro missione è negoziare con il governo turco le concessioni necessarie ad ottenere l’assenso alla loro adesione alla Nato. La Turchia, come tutti gli stati membri dell’alleanza, ha diritto di veto sui nuovi ingressi e il presidente turco Erdogan ha ripetuto più volte in queste settimane di essere contrario all’adesione di Svezia e Finlandia a causa dell’atteggiamento troppo morbido che i due paesi avrebbero nei confronti di organizzazioni della minoranza curda e dell’opposizione che il governo turco accusa di terrorismo.


9.00 – La Germania pronta al blocco del gas russo

Il ministro dell’Economia tedesco e numero due del partito dei Verdi Robert Habeck ha detto in un’intervista al network Zdf che in Europa un accordo sull’embargo europeo al petrolio russo arriverà «entro pochi giorni». Habeck ha avvertito che questa misura non avrà comunque effetti immediati sul regime di Putin, che a causa dell’aumento nel prezzo dei carburanti ha moltiplicato le sue entrate in valuta estera.

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