La Ofc Professional League, a tutti gli effetti la Superlega d’Oceania, ha visto la luce poco dopo l’alba del 29 ottobre. La cerimonia ufficiale di presentazione, svoltasi in Nuova Zelanda, ha confermato quanto già noto: otto tra le migliori squadre del continente si sfideranno da gennaio a maggio 2026 nel primo torneo interamente professionistico della regione.

Ai nastri di partenza ci saranno il Bula Fc (Isole Figi), il Png Hekari (Papua Nuova Guinea), i Solomon Kings (Isole Salomone), il Tahiti United (Tahiti) e il Vanuatu United (Vanuatu). A queste cinque squadre si aggiungono due club neozelandesi, il South Island United e l’Auckland Fc, e una società australiana, il South Melbourne, nonostante l’Australia faccia calcisticamente parte dell’Asia dal 2006.

Previsto originariamente per il 2021, il lancio dell’edizione pilota è stato posticipato di quasi cinque anni a causa della pandemia di Covid-19. Inoltre, tra i club selezionati figurano squadre composte dai migliori calciatori di un singolo paese che hanno avuto bisogno di più tempo per completare la transizione al professionismo.

Il legame con Infantino

In questo processo rivoluzionario la Confederazione calcistica dell’Oceania (Ofc) ha ricevuto il sostegno della Fifa sin dall’inizio. Il 28 febbraio 2023, il presidente Gianni Infantino dichiarava che la creazione di questo torneo rappresenta «una parte fondamentale» dell’operato di Lambert Maltock, suo omologo alla Ofc.

Due settimane più tardi, il 15 marzo in Ruanda, Maltock sarebbe stato rieletto senza opposizione e per acclamazione per il suo secondo mandato consecutivo. Alleato di Infantino in Oceania, è stato in grado di garantire al dirigente italo-svizzero il pieno sostegno delle undici federazioni affiliate alla Ofc in occasione della sua rielezione, anch’essa avvenuta senza opposizione e per acclamazione il giorno successivo, sempre in Ruanda, durante il 73º Congresso Fifa.

La connessione con l’organo mondiale è evidente anche dal fatto che, oltre a sollevare il trofeo, la squadra vincitrice della Ofc Professional League vedrà aumentare le proprie possibilità di partecipare al nuovo Mondiale per Club, la competizione quadriennale voluta da Infantino e inaugurata la scorsa estate negli Stati Uniti.

Favorire lo sviluppo di club più competitivi, in grado di imporsi anche al di fuori del continente - e quindi al Mondiale per Club - era uno degli obiettivi che spinsero la Confederazione calcistica africana (Caf) a creare una competizione analoga. Suggerita da Infantino già nel 2019, lo stesso anno in cui fu concepita la Superlega oceanica, la African Football League è nata quattro anni più tardi, dopo numerosi rinvii dovuti soprattutto alle difficoltà nel reperire i fondi necessari a garantirne la sostenibilità.

Non a caso il torneo, inizialmente previsto per 24 squadre, ha coinvolto soltanto 8 club ed è scomparso dai radar senza alcuna spiegazione ufficiale dopo una sola edizione. Pur essendo una competizione continentale, la gestione della Superlega africana non è stata affidata alla Caf guidata da Patrice Motsepe, altro alleato di Infantino rieletto senza opposizione e per acclamazione a inizio 2025.

Le redini, infatti, le aveva in mano una società con sede in Ruanda guidata da italiani vicini al presidente della Fifa. Tra questi, come riportato da Josimar, spiccano Luca Piazza, vecchio vicino di casa di Infantino in Svizzera e attuale responsabile per l’attuazione delle riforme alla Fifa, e Romy Gai, ex direttore commerciale della Juventus ai tempi di Calciopoli e attuale Chief business officer della Fifa.

Criticità

Nel caso della Ofc Professional League, invece, il supporto dell’ente regolatore del calcio internazionale è stato più discreto e declinato attraverso incontri e workshop dedicati alla pianificazione strategica del torneo. In ogni caso, l’appoggio incondizionato della Fifa allo sviluppo di superleghe in Africa e Oceania sembra contraddire le dure critiche che Infantino aveva rivolto al progetto affine dei top club europei, nato e terminato nel giro di qualche giorno nell'aprile 2021.

Un portavoce della Fifa, però, ci ha tenuto a precisare che, a differenza della versione europea, le superleghe africana e oceanica sono sostenute dalle rispettive confederazioni e che è doveroso ascoltare le loro volontà e il loro desiderio di progresso.

Se è innegabile che, soprattutto per quanto riguarda la Ofc Professional League, questa competizione presenti elementi positivi - tra cui la possibilità di professionalizzare il calcio in paesi con risorse limitate - resta tuttavia poco chiaro come un torneo a cui si può partecipare solo su invito possa contribuire allo sviluppo degli altri club oceanici e dei rispettivi campionati nazionali.

Non è stato infatti comunicato se una parte del montepremi verrà redistribuita tra le associazioni membri della Ofc, così da consentire anche agli altri club di non restare indietro. Secondo quanto appreso da Domani, questo aspetto non è chiaro neppure a Fifa e Ofc, che tuttavia ritengono importante iniziare per innalzare gradualmente il livello complessivo.

Il primo passo sarà capire se la Superlega oceanica, a differenza di quella africana, saprà consolidarsi nel tempo.

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