il caso di Soulèvements de la Terre

Il governo mette il bavaglio agli ambientalisti in Francia. Perché la reazione dev’essere europea

  • Il 21 giugno su ordine del Consiglio dei ministri, il movimento ecologista e contadino francese Soulèvements de la Terre è stato sciolto, scatenando reazioni molto forti nell’opinione pubblica. La dissoluzione arriva dopo mesi di grande repressione nei confronti del movimento ambientalista e dei movimenti di protesta più in generale.
  • Comporta nel concreto numerose restrizioni ed è un fatto gravissimo anche perché apre la porta a un nuovo livello di repressione e criminalizzazione dei movimenti ecologisti in Francia e in Europa.
  • Le rivendicazioni che animano i Sollevamenti come l’accesso all’acqua e alla terra sono al centro delle fratture che la crisi climatica ed ecologica andrà ad amplificare ulteriormente nei prossimi anni. Per questo motivo, scioglierli non servirà a nulla, se non ad aumentare ulteriormente la tensione sociale. Come scrive il movimento, «è un vano tentativo di rompere il termometro piuttosto che preoccuparsi della temperatura». 

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’escalation della repressione dei movimenti ecologisti e degli attivisti in Europa e nel mondo. Nonostante ciò, persone da ogni angolo del pianeta continuano a organizzarsi e lottare per difendere le terre e i beni comuni contro l’accaparramento, la privatizzazione e gli interessi delle grandi multinazionali. Se i governi pensano di poter fermare questo sollevamento globale criminalizzando e reprimendo i movimenti, sbagliano: ciò che cresce dappertutto, n

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