A meno di 24 ore da quando Elon Musk ha completato l’acquisizione di Twitter per 44 miliardi dollari, il social network è già in subbuglio e in molti iniziano a chiedersi il significato delle prime decisioni prese da Musk e quali saranno le sue prossime azioni. E se molti sono preoccupati nonostante le rassicurazioni che il miliardario si è subito messo a fare, altri festeggiano il suo arrivo, nella speranza che significhi la fine della moderazione dei contenuti e il ritorno di figure controverse, come il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Rivoluzione interna

La prima decisione di Musk è stata piuttosto prevedibile: ha cacciato l’amministratore delegato Parag Agrawal, con cui si era scontrato all’inizio dell’anno quando, in aprile, era entrato nel consiglio di amministrazione della società. La ragione ufficiale delle tensioni tra i due riguardava la moderazione dei contenuti. Agrawal era per esercitare un controllo severo e garantire «una conversazione salutare» senza sentirsi vincolati dal «primo emendamento» della costituzione americana, quello che garantisce la libertà di parola e che negli Stati Uniti è inteso in maniera molto ampia. Musk si autodefinisce «un estremista della libertà di parola» e ha aveva dichiarato di essere contrario a una serie di decisioni prese dal social, come la cancellazione dell’account dell’ex presidente americano Donald Trump.

Ma una serie di messaggi privati scambiati tra i due e tra Musk e il fondatore di Twitter Jack Dorsey hanno rivelato che i loro dissidi erano molto più ampi e personali. In uno dei messaggi Musk, prende in giro Agrawal per essere in vacanza alle Hawaii. In un altro lo accusa di non essere in grado di comprendere il codice di Twitter e gli chiede di parlare con un ingegnere.

Agrawal lascerà la società con una compensazione di circa 42 milioni di dollari e potrebbe ottenerne altri sette vedendo le sue azioni della società al prezzo offerto da Musk. Insieme ad Agrawal, Musk ha immediatamente licenziato tutti i suoi fedelissimi: il direttore finanziario Ned Segal, la direttrice del servizio legale Vijaya Gadde, che ha condotto la battaglia legale che ha contribuito a spingere Musk a concludere l’acquisizione a cui aveva inizialmente rinunciato, e il consigliere Sean Edgett.

Rassicurazioni

Le comunicazioni di Musk nei giorni dell’acquisizione sono state goliardiche: un video che lo mostrava entrare nella sede della società con un lavandino, la modifica della sua bio Twitter in “chief Twit”, il messaggio «l’uccellino è libero». Ma in breve, mentre i giornali di tutto il mondo riportavano l’avvenuta acquisizione, Musk è stato costretto a tornare serio. Così l’uomo più ricco del mondo ha pubblicato un messaggio di rassicurazioni destinato agli inserzionisti pubblicitari, che forniscono alla società la gran parte dei suoi 5 miliardi di dollari l’anno di ricavi.

Twitter, ha assicurato Musk, non diventerà «un inferno del tutti contro tutti». Il suo obiettivo, scrive, è che il social divenga «la più rispettata piattaforma pubblicitaria al mondo». Nello stesso messaggio, Musk spiega che la sua acquisizione di Twitter non è stata dettata dal desiderio di arricchirsi ulteriormente, ma che intende invece fornire «una piazza per il discorso pubblico» in nome del suo «profondo amore per l’umanità».

Con questo messaggio, Musk ha cercato di placare le preoccupazione di aziende, attivisti, politici e giornalisti, che temono che il suo atteggiamento libertario possa tradursi in una via libera ai discorsi di odio, discriminazione e razzismo, trasformando la piattaforma in un luogo di bullismo tossico.

Secondo diverse fonti, Musk avrebbe privatamente fornito rassicurazioni ai dipendenti di Twitter che non intende portare avanti il suo piano annunciato in precedenza di ridurre del 75 per cento il personale della società. Il piano, di cui si era parlato nelle scorse settimane, veniva descritto come parte della sua intenzione di rendere il social più libero e meno controllato e moderato.

Le reazioni

Nonostante le rassicurazioni, per ora troll, razzisti ed estremisti festeggiano l’acquisizione. La docente di diritto digitale all’università di Harvard Alejandra Caraballo ha raccolto una serie di tweet in cui l’arrivo di Musk viene festeggiato con ripetizione di insulti razzisti e antisemiti. «Sono sicura che gli inserzionisti avranno piacere a vedere le loro pubblicità accanto a questa roba», ha scritto. 

Politici repubblicani negli Stati Uniti e conservatori in tutto il mondo hanno festeggiato in modo in genere più sobrio. In Italia, il leader leghista e vicepresidente del Consiglio ha twittato: «Buona notizia per la rete, per la Democrazia e la libertà. Adoro Elon Musk».

Decine di migliaia di altri utenti, invece, hanno minacciato di abbandonare il social network (ma dai dati non sembra che abbiano già iniziato a farlo). Altri hanno criticato la concentrazione di potere nelle mani di Musk, che ora è allo stesso tempo l’uomo più ricco del mondo e il proprietario di uno dei principali forum pubblici del pianeta. «L’autoregolazione nei social media non ha mai funzionato», ha twittato il leader dei liberali europei Guy Verhofstadt, mentre il commissario eruopeo Thierry Breton ha scritto che in Europa «l’uccellino vola secondo alle nostre regole», cioè l’ampia serie di regole per la protezione degli utenti e la moderazione dei contenuti introdotte dall’Unione europea con il Digital services act.

© Riproduzione riservata